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Milinkovic-Savic, bestia nera e sogno proibito dell’Inter. E quel feeling con Inzaghi…

Milinkovic-Savic, bestia nera e sogno proibito dell’Inter. E quel feeling con Inzaghi… - immagine 1

I nerazzurri sono una delle vittime preferite del centrocampista serbo, da tempo sulla lista dei desideri interista

Fabio Alampi

Con la pausa per le Nazionali ormai agli sgoccioli (all'appello mancano solamente i sudamericani), l'Inter prosegue nella sua preparazione in vista del ritorno in campo: prossimo avversario, la Lazio di Maurizio Sarri. Ostacolo rilevante per la formazione di Simone Inzaghi, che tornerà per la prima volta all'Olimpico da "nemico". Tra i punti di forza dei biancocelesti c'è senza ombra di dubbio Sergej Milinkovic-Savic, da anni uno dei migliori centrocampisti del campionato italiano e vecchio obiettivo di mercato proprio dell'Inter.

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Bestia nera

Milinkovic-Savic si appresta ad affrontare una delle sue vittime preferite in Italia: quando vede Inter si esalta, anche (e soprattutto) in termini di gol segnati. Contro i nerazzurri, infatti, il centrocampista serbo ha realizzato ben 4 reti: solo contro l'Atalanta ne ha fatti di più (5). Questi 4 centri, oltretutto, sono arrivati tutti negli ultimi 5 confronti diretti: il primo lo ha realizzato a marzo del 2019, quando la Lazio si impose per 1-0 a San Siro. Nelle ultime tre sfide è sempre andato a segno: prima nel febbraio del 2020, nella gara vinta dai biancocelesti per 2-1. Poi due gol nell'ultima stagione: uno all'andata, nel pareggio per 1-1 dell'Olimpico, l'altro al ritorno, nella sconfitta per 3-1.

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Sogno proibito?

Il nome di Milinkovic-Savic è da tempo sulla lista dei desideri dell'Inter, ma le richieste economiche di Lotito hanno sempre scoraggiato qualsiasi ipotesi di trattativa. La dirigenza nerazzurra continua a monitorarlo, nell'attesa che possa aprirsi uno spiraglio. E chissà che la presenza in panchina di Simone Inzaghi non possa convincere il centrocampista serbo a cambiare aria dopo 7 stagioni all'ombra del Colosseo: l'esposione del Sergente è in gran parte merito dell'attuale tecnico interista, che lo ha trasformato da giovane di belle speranze in campione affermato. Il feeling tra i due è solidissimo, e l'Inter lo accoglierebbe a braccia aperte. Lotito permettendo.

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