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MORATTI: “Giusto cedere. Agnelli? Problema erano gli altri. A Mou dissi…”

Massimo Moratti protagonista dei “Signori del Calcio”. All’ormai presidente onorario dell’Inter e’ dedicata la rubrica di Sky Sport che andra’ in onda domani alle ore 20. L’ex numero 1 del club nerazzurro...

Daniele Mari

Massimo Moratti protagonista dei "Signori del Calcio". All'ormai presidente onorario dell'Inter e' dedicata la rubrica di Sky Sport che andra' in onda domani alle ore 20. L'ex numero 1 del club nerazzurro parla del nuovo corso societario e della cessione della squadra a Erick Thohir. "Sotto un certo aspetto considero talmente giusto, il fatto di aver passato la mano dopo tanto tempo, che tutto questo mi tranquillizza un po', trovo che era una cosa da fare nei confronti della societa' - spiega Moratti -. Il personaggio Thohir e' relativamente intimidito, e' una persona a cui piace molto questo ambiente in cui e' capitato e l'entusiasmo che suscita l'Inter. Si accorge forse che il peso di tutta questa cosa, peso pero' dal punto di vista della popolarita', e' piu' grande di quello che uno possa comunque immaginarsi da lontano, ma credo che la cosa sia comunque affascinante anche per lui".

Nella sua lunga gestione, i migliori risultato li ha centrati con Jose' Mourinho in panchina. L'anno del "triplete" e' legato allo "Special One" e Moratti ha sempre considerato il portoghese veramente speciale. "Jose' ha una personalita' molto forte, una grande conoscenza del calcio, la capacita' di capire gli altri e poi il senso del comando misurato, giusto, con un certo fascino nei confronti dei giocatori perche' poi la risposta era anche vincente. I giocatori non hanno avuto subito la pazienza di capirlo, poi la seconda parte del primo campionato l'ha vinta facile. E poi era, a suo modo, in certe cose, umile, un umile lavoratore".

"Quando ho preso Mourinho - continua Moratti - non pensavo di portarlo all'Inter immediatamente, o meglio, era solo un riparo perche' Mancini mi aveva detto che andava via. Per cui ho contattato Mourinho per dirgli: "Guardi Mourinho, forse non la prendero' mai, se dovessi prenderla volevo solo sapere se lei e' libero o non e' libero". E lui da quel giorno si e' messo a studiare l'Inter approfonditamente. E' uno che lavora seriamente, non si vanta della propria personalita' o delle capacita', si era messo a disposizione di una possibilità".

Se Mourinho e' stato per lui un tecnico speciale, forse il miglior calciatore portato all'Inter e' stato Ronaldo il "Fenomeno". "L'ho trovato sempre molto sveglio, intelligente, capace di capire al volo gli stati d'animo miei e della squadra - spiega Moratti -.Era cosi', tanto e' vero che giocava bene perche' era sveglio. Era affezionato, abbastanza generoso, una persona che condivideva anche i suoi sentimenti, le sue situazioni. Non ho mai avuto una grossa frequenza con i giocatori, pero' insomma, nei momenti in cui li incontri devi avere velocemente una fotografia di quello che possa essere il loro carattere e Ronaldo era quello che ti rimaneva piu' in mente perche' era simpatico".

Moratti parla anche dei rivali che ha avuto nel corso della sua gestione, con la Juventus gli scontri sono stati spesso molto duri. "Nel momento attuale con la Juve c'e' un ottimo rapporto e con la famiglia Agnelli c'e' sempre stato un ottimo rapporto. Poi c'e' stato questo intervallo, chiamiamolo cosi', di partecipazione di altre persone, assieme alla famiglia Agnelli, che hanno creato dei problemi e che quindi hanno peggiorato questi rapporti - spiega Moratti - poi che ci sia tradizionalmente antagonismo serio tra Inter e Juve, invece, questo si' e' vero e deve rimanere".

Dalla Juve della famiglia Agnelli al Milan di Berlusconi. "Devo dire che non c'e' stata una grande frequenza con il Milan di per se', ma anche con Berlusconi personalmente. L'ho sentito qualche volta, lui e' sempre stato gentile e amichevole nei miei confronti per cui non posso dire niente - sottolinea Moratti - ma non ho mai avuto modo di fare dei confronti o di crearmi dei sentimenti particolarmente di inimicizia o di grande amicizia: una vita parallela su una situazione con due squadre nella stessa citta' in cui naturalmente cerchi di superare l'altra rivale. Quindi il Milan lo soffri perche' sta nella stessa citta' e ti da' fastidio il mattino di trovare in giro mezza citta' allegra mentre i tuoi sono tristi se perdi"