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Moratti: “Inter, derby buttato ma può vincere. Mourinho? Mi farà impressione…”

Le parole dell'ex presidente: "Il ritorno di Mourinho a San Siro da avversario non me lo perderei per niente al mondo"

Marco Astori

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Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport in occasione del ritorno a San Siro di Josè Mourinho da avversario per la prima volta dalla vittoria del Triplete nel 2010. Queste le sue dichiarazioni:«Il ritorno di Mourinho a San Siro da avversario non me lo perderei per niente al mondo».

Dottor Moratti, come se lo immagina il ritorno di Mourinho a San Siro?

«Lo ammetto, un po’ mi farà impressione vederlo salire dalla scala degli spogliatoi e accomodarsi sulla panchina ma non dell’Inter. So già che mi emozionerò perché mi torneranno alla mente le immagini di quando è stato protagonista con noi: all’Inter e a Milano José ha regalato tante cose belle che non si dimenticano con il passare del tempo».

Ascoltandola, lei trasmette la sensazione che il rapporto tra voi non si sia mai interrotto.

«In questi giorni non ci siamo sentiti perché non mi sembrava il caso, ma ci parleremo magari dopo la partita o nei giorni successivi. Ogni tanto ci telefoniamo e lui è sempre affettuoso e carinissimo con me. Siamo rimasti legati, è vero, non solo per quello che abbiamo vinto, ma per la persona che Mourinho è».

Ha mai pensato a come sarebbe andata la storia se dopo il trionfo in Champions a Madrid, il 22 maggio 2010, Mou non avesse lasciato l’Inter per firmare con il Real?

«Impossibile fare certi discorsi... E’ andata così perché doveva andare così e perché lui aveva voglia di provare un’esperienza al Real Madrid. A distanza di tempo e a mente fredda dico che è finita nel migliore dei modi per tutti: lui era soddisfatto per i risultati di quella stagione e per la nuova sfida che aveva accettato; noi perché avevamo ottenuto il massimo, quel successo che non assaporavamo da anni, il trionfo in Coppa dei Campioni. Se proprio dovevamo separarci, un epilogo migliore non c’era».

Qualche tifoso però rimprovera al portoghese di non essere tornato quella notte a Milano, per festeggiare la Champions all’alba a San Siro.

«Acqua passata. La sua decisione l’aveva presa molto prima della finale, ma nelle settimane precedenti non ne avevamo mai parlato perché in quel mese di maggio eravamo in corsa per tre trofei e non volevo spezzare l’incantesimo. L’abbraccio in campo al Bernabeu dopo la vittoria sul Bayern e la cena di due giorni dopo a casa mia hanno chiarito tutto».

Stasera ci sarà anche il “ricongiungimento” tra José e il popolo nerazzurro.

«Sarà accolto con grande affetto e simpatia. Su questo non ho dubbi. Ora allena la Roma, ma con noi ha scritto la storia. E che storia...».

Unica squadra italiana a centrare il triplete.

«Suona bene anche a distanza di tempo (ride, ndr) e per questo sarà un piacere rivedere Mourinho a San Siro. A dire la verità in me c’è anche un po’ di curiosità per la sua nuova veste. Finora al Meazza lo avevo visto come avversario del Milan, mai dell’Inter».

Non è che tiferà per lui?

«No, non scherziamo... Anche se per lui nutro molta simpatia, io tifo per l’Inter. José lo sa e lo capirà».

Mourinho si emozionerà a trovarsi di fronte il suo ex pubblico?

«Credo propro di sì perché all’Inter e agli interisti è davvero legato, ma nessuno si aspetti regali».

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