Risposte chiare, inequivocabili, sacrosante. Massimo Moratti non è caduto nel tranello dei facili entusiasmi e ha rispedito al mittente le domande pericolosamente trionfalistiche del dopo-derby.
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Moratti non cade nel tranello: ecco i due obiettivi possibili della nuova Inter
Risposte chiare, inequivocabili, sacrosante. Massimo Moratti non è caduto nel tranello dei facili entusiasmi e ha rispedito al mittente le domande pericolosamente trionfalistiche del dopo-derby. “Dove può arrivare questa Inter? Lo scudetto...
"Dove può arrivare questa Inter? Lo scudetto è possibile?". Queste innocue domande, al limite anche banali, potevano rappresentare la tipica "buccia di banana" per l'ambiente nerazzurro. Parlare di scudetto, nell'anno in cui l'Inter ha cambiato tutto o quasi mentre Napoli e Juve hanno apportato solo ritocchi mirati, sarebbe pericolosissimo.
Non è questo l'obiettivo stagionale, è bene dirlo immediatamente. L'Inter deve (per motivi calcistici e societari) tornare in Champions League e la corsa sarà tutt'altro che agevole (Lazio e Fiorentina, per esempio, sono squadre che possono tenere anche alla lunga). "Poi quello che succede, succede", ha detto giustamente Moratti.
Allo stato attuale delle cose gli obiettivi di questa Inter sono essenzialmente due. Il primo: restare agganciata al "treno giusto" fino a gennaio, per poi valutare in sede di mercato come e dove intervenire per lo sprint decisivo (Paulinho e un vice-Milito restano ipotesi più che concrete). Un'Inter ancora in scia a Napoli e Juve potrebbe spingere la società ad anticipare qualche mossa sul mercato ("Non siamo nella condizione di fare spese pazze, si può trovare qualcosa che ci manca, ma non prendere supercampioni perché non è il caso", ha detto ieri Moratti, confermando l'intenzione di non andare dietro a richieste milionarie, come nel caso di Llorente).
Il secondo obiettivo, "di campo" ma anche societario, riguarda i giovani. E in questo caso la vetrina dell'Europa League può essere fondamentale. Vista più che altro come un impiccio da un club come il Napoli che non può permettersi di "sprecare" energie nella speranza di una lotta punto a punto con la Juve (impegnata invece anima e corpo in Champions), l'Europa League può essere stimolo fortissimo per i giovani rampanti di casa Inter: Coutinho, Livaja, Obi o lo stesso Alvarez quando tornerà in lista.
Per questi giocatori l'Europa League rappresenta un palcoscenico prestigioso e per la società l'occasione di valutare talenti che potrebbero essere decisivi per l'Inter di domani, in campo o nell'ambito di trattative di mercato. Senza contare che in casa Inter l'idea di provare a vincere l'Europa League stuzzica e non poco.
Tenere il ritmo delle prime fino a gennaio e fare della giovane Inter un'autentica protagonista in Europa: ecco gli obiettivi dell'Inter di Stramaccioni. Che può lavorare in tutta serenità, ben consapevole che da parte del presidente non c'è alcun pressing per vincere subito. Una tranquillità che i predecessori di Strama non hanno avuto, forti di un'Inter che era stata costruita per trionfare nell'immediato. Una tranquillità che può essere la vera arma in più della nuova Inter.
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