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Moratti-Thohir: le firme settimana prossima. La governance della società …

La trattativa per l’ingresso di Thohir nell’Inter prosegue a ritmi spediti. Ci sono le idee chiare e il magnate indonesiano si appresta a diventare azionista di maggioranza del club al 65%, assieme al socio d’affari Rosan Roeslani. Le parti...

Riccardo Fusato

La trattativa per l’ingresso di Thohir nell’Inter prosegue a ritmi spediti. Ci sono le idee chiare e il magnate indonesiano si appresta a diventare azionista di maggioranza del club al 65%, assieme al socio d’affari Rosan Roeslani.

Le parti stanno lavorando assiduamente. Gli studi notarili e legali stanno mettendo in ordine gli ultimi documenti tanto che, secondo la Gazzetta dello Sport, le firme e gli impegni potrebbero arrivare già settimana prossima, mentre per il cosiddetto “closing” bisognerà aspettare ancora un po’, indicativamente intorno a settembre. Come ammesso dallo stesso Thohir, ci sono ancora dei dettagli da mettere a punto, primo fra i quali la ripartizione dei debiti, che l’indonesiano vorrebbe abbattere il più possibile per avere mano libera sugli investimenti. L’Inter ha un’esposizione importante (150 milioni con banche e istituti di factoring, 64 con i fornitori), non tanto per l’ammontare in sé quanto per il suo rapporto con il giro d’affari che senza la Champions è crollato a 170 milioni. Abbattere quel macigno servirebbe pure a non pagare più i quasi 10 milioni di interessi annui che incidono sul conto economico. È chiaro che più soldi andranno in quota ripianamento debiti meno ne finiranno in conto capitale, e quindi anche per remunerare l’attuale titolare delle azioni oggetto della trattativa.

L’altro problema che va risolto è la cosiddetta governance. Da entrambe le parti c’è la volontà di valorizzare bene i ruoli e il fatto che Angelomario Moratti sia della stessa generazione di Thohir è di vitale importanza sotto il profilo strategico. Angelomario è stato l’artefice, durante il blitz milanese dell’indonesiano, della medazione, senza la quale la trattativa avrebbe potuto saltare. Lui potrebbe essere il vicepresidente esecutivo, lavorando a stretto contatto con l’azionista di maggioranza. Le competenze straniere su marketing, comunicazione e sport business, unite alle capacità relazionali e all’esperienza sul territorio della Famiglia, potrebbero far compiere all’Inter quel salto di qualità atteso ormai da anni.