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Più punti, gol e controllo: l’Inter cresce e c’è un dato da sottolineare. Conte lavorerà…

Tutti i numeri della nuova Inter di Conte dopo le prime sette giornate di campionato

Gianni Pampinella

È sotto gli occhi di tutti l'effetto Conte all'Inter. Non solo nell'atteggiamento dei giocatori in campo, ma soprattutto nei numeri. "I numeri iniziano a significare qualcosa e raccontano di una squadra che solo una volta nell’ultimo decennio aveva fatto più punti (2 anni fa con Spalletti) e mai era stata, alla 7ª, così vicino alla vetta", sottolinea la Gazzetta dello Sport. "L’indicatore dal segno positivo più consistente è quello dei gol segnati, passati da 10 a 14 con un incremento quasi del 30 per cento: cresciuti i gol dei centrocampisti (da 5 a 7), raddoppiati quegli degli attaccanti (da 3 a 6). Un anno fa Icardi segnò un solo gol nelle prime sette, Perisic era il capocannoniere con due. Oggi guidano Lukaku e Sensi (3), ma soprattutto i gol hanno permesso quasi sempre di prendere il controllo della partita. L’Inter ha passato in vantaggio 334 minuti, contro i 185 di dodici mesi fa: questo è un dato importante, anche in prospettiva futura. Saper indirizzare le partite e controllarle, e non rincorrerle con dispendio di energie fisiche e psicologiche è una caratteristica fondamentale e decisiva per una grande squadra. Quei 334’ sono una espressione tangibile in numeri del cambio di «mentalità» che Conte ha inseguito dal primo giorno, per superare l’immagine di «pazza Inter». I risultati sono arrivati con un medesimo numero di tiri effettuati (113-112) e addirittura concedendone di più agli avversari (da 73 a 88), anche se le conclusioni sembrano essere state meno pericolose, visto che Handanovic, sempre positivo, è stato forse chiamato a meno miracoli".

GIOCO E TURNOVER - "Altri dati, poi, raccontano di una mutazione, quella della filosofia di gioco. Il possesso palla è calato di un 2,1 per cento, dato quasi più contenuto di quanto fosse lecito attendersi, visto che alla fitta rete di passaggi si preferiscono ora giocate più immediate e verticali. Arretrato di quasi tre metri anche il baricentro, e su questo Antonio Conte probabilmente lavorerà ulteriormente, visto che l’estate era partita all’insegna di un pressing molto alto, per recuperare palla a ridosso dell’area. In crescita i dati sui lanci (60 a 58), mentre sorprendentemente in calo quelli delle verticalizzazioni (da 176 a 164), che risentono della generale diminuzione del numero di passaggi. Anche così, però, l’Inter di Conte tocca molti più palloni nell’area avversaria di quella di Spalletti. Il tecnico toscano aveva utilizzato un uomo in più nelle prime 7 giornate (20 a 19): col turnover Conte è stato prudente, se è vero che in quattro dei 19 non arrivano a 180’ d’impiego. Le rotazioni sono destinate ad aumentare, ora che possono essere «assorbite» senza intaccare la crescita".

(Gazzetta dello Sport)

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