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San Siro, Inter e Milan al lavoro. Per tenere il Meazza due soluzioni, ma i costi? Rimane l’opzione Sesto

Dopo il voto favorevole del Consiglio comunale, Inter e Milan studiano come poter tenere vivo lo stadio Meazza

Andrea Della Sala

Dopo il voto favorevole del Consiglio comunale sul pubblico interesse del masterplan di Inter e Milan, le due società dovranno rimettersi al lavoro per modificare il progetto. Progetto che dovrà tenere conto delle 16 richieste fatte proprio dal Comune per dare il via al nuovo stadio San Siro.

Secondo La Gazzetta dello Sport "Le condizioni imposte sono tante e soprattutto quella della salvezza dello stadio di oggi e della sua trasformazione porta su un’altra strada. Perché, come ha detto il sindaco Beppe Sala, «il progetto così com’è non va». Lo stadio nascerà sotto forma di Cattedrale di Populous o di Anelli di Sportium-Cmr, ma San Siro in qualche modo raddoppierà e la partita vera tra i club e la politica si giocherà qui. Soprattutto su un tema, ovvero cosa potrà restare in piedi del Meazza perché il progetto delle squadre passi definitivamente la tagliola comunale e resti economicamente sostenibile".

SOLUZIONI - "Inter e Milan da un paio di settimane avevano capito che buttare giù il Meazza per costruire un’ampia zona commerciale al suo posto stava diventando un’ipotesi sempre più lontana dalla pancia della città e dalla politica e hanno cominciato a lavorare ufficiosamente sulle alternative. Ma quali possono essere? Di certo il Meazza non può restare come è adesso. Basti pensare che San Siro è alto 68 metri, mentre lo stadio 2.0 non supererà i 30 per ridurre l’impatto ambientale-sonoro sulla zona. Lo stadio diventerà un’arena più piccola per il calcio femminile o per le giovanili? Il Comune insiste molto sulla «vocazione sportiva» del distretto di San Siro (altra condizione approvata lunedì), ma è chiaro che uno stadio in miniatura non è una soluzione che accontenta i club, pronti a investire 1,2 miliardi per il progetto. Si conserverà il profilo storico dello stadio (il secondo anello) e tutto sarà riconvertito in zona commerciale in grado di generare ricavi? Questa opzione è più vicina alle idee delle società. Però come detto sempre (e ribadito ieri) da Inter e Milan, è fondamentale la copertura economica del masterplan".

COSTI - "Demolire il Meazza costerebbe circa 45 milioni e un abbattimento completo sarebbe, per così dire, molto più semplice. Se si dovesse salvare una parte di stadio, invece, tutto sarebbe più complicato, lungo e costoso: si dovrebbe smontarlo pezzo per pezzo e la crescita della spesa sarebbe non indifferente. Si può stimare che una «riqualificazione» possa impattare per non meno di 200-250 milioni, ma la cifra potrebbe crescere. Secondo gli studi elaborati da Inter e Milan prima di presentare il progetto di fattibilità al Comune, i ricavi del nuovo San Siro dovrebbero raggiungere i 124 milioni all’anno: 69 milioni arriveranno dallo stadio, 55 dal distretto commerciale. Che ha un’importanza strategica non indifferente. Per poter guadagnare quella cifra il Meazza può restare anche parzialmente in piedi? I club sono preoccupati e si attendono che le linee guida del Comune vengano chiarite e che magari la Giunta sia più morbida", aggiunge il quotidiano.

SESTO - "San Siro è la sede primaria per il nuovo stadio ma se davvero fosse impossibile tenere in piedi il progetto, al quale l’Inter lavora da circa 3 anni, allora la prua della barca punterebbe verso Sesto San Giovanni, dove l’ex area Falck, uno spazio da 1,4 milioni di metri quadrati, è pronta ad accogliere il nuovo stadio rossonerazzurro", chiude Gazzetta.

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