In un intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Dejan Stankovic parla della partita di domenica contro la Juventus e del momento della sua Inter:
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Stankovic: “Faccio gol e battiamo la Juve. Il futuro…”
In un intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Dejan Stankovic parla della partita di domenica contro la Juventus e del momento della sua Inter: Dejan Stankovic, cosa ne pensa della parola scintilla? «Provoca perché sa che sono uno che...
Dejan Stankovic, cosa ne pensa della parola scintilla?«Provoca perché sa che sono uno che si accende facilmente?».
Come quella volta a Napoli quando dopo la sostiruzione urlò:«Qui escono sempre gli stessi»?«La frase non era esattamentequella, ma qualcosa avevo detto. Non è una cosa da me, ma dietro c’era solo la voglia di essere in campo a lottare: magari di perdere, ma di esserci».
Comunque la parola scintilla l'ha detta Moratti, vuole vincere a Torino
«E ha ragione: ci restano dieci partite, ci serve una striscia di buoni risultati, magari di vittorie ».
Magari sette di fila come a cavallo di Natale?«Con sette potrebbero succedere tante cose. Questo è un campionato strano: vincere cambia la testa, ma può cambiare anche tanto la classifica».
Parlare ancora di terzo posto non c'è il rischio di illudere i tifosi e basta?«La classifica è chiara e raccontare bugie non è bello. Però c’è un però, anzi due. Il primo: per arrivare terzi è importante vincere qualche scontro diretto e noi ne abbiamo due, contro Udinese e Lazio. Il secondo: non è mai bello avere l’Inter alle spalle, e un po’ di paura secondo me, nonostante tutto, continuiamo a farla».
Quest'anno quali sono state le scintille...«Facile dire il derby, e in fondo è un derby anche quello che andiamo a giocare a Torino. Ma io ricordo volentieri la partita di Lilla, per certi versi perfetta: corsa, aggressività, organizzazione tattica. Un buon esempio per domenica sera, anche perché è un po’ il calcio della Juve: aspettano, rubano palla, ripartono a mille all’ora e arrivano in 5-6».
E per usare le vostre parole pre-Marsiglia, hanno uno stadio che gli soffia alle spalle«Questo è vero, ma magari è buono per noi: questa spinta potrebbe portarli a sbilanciarsi, a lasciarci qualche spazio. In fondo qualche pareggio in casa lo hanno fatto, no?».
C'è un vero perchè per l'andamento di questa stagione?«Ce ne sono tanti, ma si è parlato troppo anche di quelli. Adesso l’unica cosa che conta è che non abbiamo ancora smesso di pedalare».
Se domenica sera le toccasse fare un discorso tipo quello di Julio Cesar nell’intervallo di Inter- Catania?«Direi solo due cose: giochiamo per noi stessi, e per il nostro onore ».
Per usare una sua frase, contro la Juve servirà testa fredda e cuore caldo?«Il cuore sarà caldo per forza, il problema è che rischia di esserlo anche la testa: dobbiamo usarla bene».
Chi ha più paura, l'Inter o la Juve?«La Juve: loro giocano per lo scudetto e la pressione è quella che è, noi lo sappiamo bene. Devono vincere per forza, e il Milan gioca un giorno prima di loro: potrebbe essere ancora di più un obbligo».
Meglio togliere lo scudetto al Milan o alla Juve?«Ci sarebbe gusto ad andare a vedere come finisce dopo averle battute entrambe».
Dopo quella partita diCoppaItalia con il Milan, si aspetta una Juve più carica o più stanca?«Cavolo, un po’ stanchi saranno, no? Sono stati 120’ di grandissima intensità. Può avere la sua influenza, anche perché per far bene domenica sera dobbiamo correre almeno quanto loro».
Ha visto il suo amico Vucinic?«L’ho visto sì, ma non mi sono stupito più di tanto. Con lui ho giocato anche in nazionale, lo conosco bene e sapevo che sarebbe tornato alla grande. Contento per lui: troppe critiche, non le meritava».
Può essere l'Ibra della Juve?«A me veramente ricorda Dejan Savicevic».
Consigli dati ai suoi compagni difensori?«Guardate sempre la palla: le finte sono il suo pane e gli basta poco spazio per inventare un assist. E siccome i suoi compagni lo sanno, partono sempre in tre o quattro per andare a raccoglierlo ».
Adesso poi ha anche cominciato a segnare, al contrario di un certo Stankovic.«Vero, ma ho ancora dieci giornate a disposizione, e magari domenica è la volta buona. In tutta la mia carriera non ho mai finito una stagione senza segnare neanche un gol: mai. Non mi pare possibile che possa succedere quest’anno: no, non ci voglio neanche pensare».
Che farà Stankovic la prossima stagione?«Non adesso: a fine stagione. Parlerò con la società e confronteremo le nostre idee, le nostre intenzioni: se si penserà che Stankovic può essere ancora al livello dell’Inter e servire all’Inter, sarà un onore restare per gli altri due anni del mio contratto. Altrimenti, zero problemi: me ne andrò dicendo solo un grande grazie a tutti».
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