Non ha fatto promesse, non può in questo momento della stagione. Quando gli chiedono cosa cambia dalla panchina della Primavera a quella della prima squadra, Andrea Stramaccioni parla di 'pazza idea'. Ce l'ha avuta Massimo Moratti: il giovane tecnico aveva appena vinto la Next Generation Series e lui gli si era avvicinato sussurrando qualcosa all'orecchio. Il giorno dopo, in un'intervista arrivata prima di pranzo, l'allenatore aveva detto: "Se mi chiama io rispondo perché lui è il mio presidente". Dopo appena qualche ora - in serata - è arrivata la telefonata che tutti si aspettavano e lui, Strama, è diventato, il terzo allenatore dell'anno (dopo Gasperini e Ranieri) di casa Inter.
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Strama, Moratti e quel pensiero: ‘Se mi parlavano di terzo posto li prendevo per pazzi’
Non ha fatto promesse, non può in questo momento della stagione. Quando gli chiedono cosa cambia dalla panchina della Primavera a quella della prima squadra, Andrea Stramaccioni parla di ‘pazza idea’. Ce l’ha avuta Massimo...
Di promesse non ne ha avute neanche lui. Una premessa, quella sì, è arrivata e non era neanche da discutere: "Dobbiamo vincere", così gli ha detto il suo datore di lavoro e il giovane Andrea ha risposto: 'Proviamoci'. Non sa cosa sarà del suo futuro. "Ho messo in campo quel po' che so fare, tutto il resto lo fanno i giocatori", ripete sempre mettendoci umiltà. Già i giocatori. Gli stessi che sembravano aver perso gambe ed entusiasmo si sono ritrovati a spingere ancora, a fare leva su quel po' di orgoglio che era rimasto. E adesso, a tre giornate dalla fine del campionato, dopo aver rosicchiato (subendo ancora tanto, ma segnando molto) dieci punti alle avversarie dirette, i nerazzurri sono lì a combattere ancora per un posto nell'Europa che conta.
Difficile, complicato, inopportuno, impensabile, tardivo. Il vocabolario della lingua italiana è pieno zeppo di aggettivi negativi pronti a raccontare quella che è una scalata su una vetta tipo Kilimangiaro. Lo dice il calendario che recita in successione Parma, Milan, Lazio. Non proprio tre passeggiate di salute e da queste tre tappe la squadra interista dovrà passare indenne se si vuole avere un barlume di speranza. Ad un certo punto si deve scegliere e in mezzo al mare tempestoso si decide: si resta sulla barca (per usare un'espressione cara al mister) e ci si crede o si scende e si resta a guardare da lontano per avere poi il diritto di dire 'io l'avevo detto'.
E magari questa scelta si si può fare tenendo nel giusto conto questo. Secondo quanto riportato in un servizio firmato da Matteo Barzaghi per SkySport24, il presidente avrebbe espresso un pensiero ad alta voce negli spogliatoi, tra i suoi uomini. "Se qualcuno, quando ho preso Stramaccioni, mi avesse detto che a tre giornate dalla fine ci saremmo giocati ancora la Champions, l'avrei preso per pazzo". Scagli la prima pietra, chi non ha pensato la stessa cosa.
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