FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

copertina

Toldo: “Spalletti leader e società seria, a gennaio l’Inter non starà ferma. Su Cuper…”

L'ex portiere di Inter e Fiorentina si concede ad una lunga intervista

Matteo Pifferi

Lunga intervista di Francesco Toldo all'emittente egiziana ONSport in merito all'andamento dell'Inter attuale ma anche sulle curiosità della carriera dell'ex portiere di Inter e Fiorentina:

"L'Inter non ha rivoluzionato il mercato perché si partiva già da una base medio-alta. Era giusto inserire i giocatori richiesti dal tecnico; ciò dimostra serietà da parte della società, non c'era bisogno di rivoluzionare. L'Inter deve lottare, poi i risultati si vedono alla fine ma con lo spirito che c'è siamo tutti soddisfatti perché si vede un ambiente quadrato, dove c'è abbastanza stima dei giocatori e della società ed entusiasmo dei tifosi. Si sta creando una bella sinergia".

MERCATO - "Sta al tecnico indicare i suoi punti e alla società andarli a prendere, ma non si rimarrà fermi. L'ambiente è aiutato dai risultati, ovviamente; però vedo che tra i ragazzi c'è una bella armonia. Viene riconosciuta la posizione di leader all'allenatore (Luciano Spalletti ndr) e ci sta".

CARRIERA - "Le coincidenze mi hanno portato, quasi senza accorgermene, ma tra grandi sacrifici tra scuola e calcio, soprattutto calcio e meno scuola, ad arrivare a palcoscenici importanti ed essere me stesso, offrire allo sport quello che sono. A livello di esordienti e giovanissimi, allievi, sì puoi intravedere qualcosa ma l'importante è che il ragazzo studi. Questi discorsi sono entrati quando sono arrivato a 16/17 anni quando è arrivato il Milan a prendermi dal Montebelluna, i miei hanno parlato tra loro senza dirmi niente. Mio padre ha fatto 20 anni il benzinaio e 20 il tabaccaio. Io ho iniziato a fare l'alternanza scuola-lavoro perché ho fatto l'alberghiero e davo una mano. Avrei seguito le orme del papà, avrei fatto il tabaccaio. C'era l'opportunità del calcio, volevo proseguire. I miei genitori hanno avuto l'intelligenza di lasciarmi andare, quello che farei ai miei figli adesso. Ho imparato come si deve stare in mezzo al campo, emulando grandi campioni e cercando di imparare da loro qualche segreto, allora mi ricordo che mi nascondevo dietro la porta di Galli, Pazzagli e Antonioli. Quando Sacchi divenne allenatore dell'Italia, lui portò il suo gioco nella Nazionale. Il portiere aveva la regola di stare avanti e anticipare i filtranti degli attaccanti e uscire di piede, all'epoca non c'era nella dote di un portiere e mi ha insegnato anche questo".

BATISTUTA - "Segnava solo di destro, non c'era verso".

CUPER - "Lo sto cercando, è un grande uomo. Lo saluto tanto, molto. Un uomo vero, lo sport per chi lo fa e lo vede deve essere un esempio e lui lo è stato per me. Hector Cuper è stato l'allenatore che mi ha voluto all'Inter, ha creduto in me. Ho voluto ripagarlo in tutti i modi, mi sono spinto anche a far gol alla Juventus. E quando capita? Lui è capace di fare entrambi i calci, primo non vuole prendere gol. Conosce bene l'ambiente, quando sposa una causa lo fa fino in fondo".

FIORENTINA - "Ho visto gente correre o scappare di corsa perché erano arrabbiati per la mancanza di risultati. È stata un'escalation. Mi emoziono a sentir parlare di Fiorentina, però è passato. È passato perché ci fu uno smembramento dei giocatori e della società dovuto al rischio del fallimento".

BUFFON/TOLDO - "Il calcio in quei periodi non era leale, non era governato in modo lecito e chiudo la parentesi senza polemica. Il calcio deve essere meritocratico, devono giocare i più forti. Buffon è un gran portiere, il numero 1 dei numeri 1 ma Toldo in quegli anni ragazzi..."

SCUDETTO - "In modi diversi ci si avvicina alle prime posizioni. Starà al tempo e agli equilibri, verso marzo con i primi caldi, ci sono una serie di variabili difficili da dire adesso".

tutte le notizie di