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Zamorano: “Nerazzurri da scudetto. Moratti? Lui è l’Inter. Su Medel e Ronaldo…”

La Gazzetta dello Sport, ha intervistato in esclusiva, l’ex giocatore dell’Inter, Ivan Zamorano

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello Sport, ha intervistato in esclusiva, l’ex giocatore dell’Inter, Ivan Zamorano. Il cileno, che oggi vive a Miami, sarà presente oggi al Meazza per assistere ad Inter-Cagliari. Ecco le sue parole: Terzo posto? L’Inter deve puntare allo scudetto. La Giuve è forte ma non imbattibile, mentre Napoli e Roma non mi preoccupano."

INTER-CAGLIARI“Vent’anni fa segnai la prima rete in maglia nerazzurra proprio ai sardi? Un segno del destino. Ma battere la squadra di Rastelli non sarà facile. Anche perché Isla nell’ultimo mese è cresciuto tantissimo. L’Inter deve trovare quella continuità decisiva per stare ai vertici. Non è facile quando cambi così spesso progetto tecnico, ma ora credo che ci sia la giusta stabilità societaria. E De Boer mi piace”

SAN SIRO –“L’Inter al Meazza fatica? Era così anche ai miei tempi. Stadio unico, ma quando senti i mormorii di disappunto dei tifosi non tutti i giocatori hanno la personalità per reagire nel modo giusto”

MEDEL –“Gary è fantastico. Nulla gli fa paura, lotta sempre ed è più tecnico di quanto si pensi. Forse a quest’Inter servirebbe qualche Medel in più. Le tre giornate prese con il Cile?Nei primi anni di carriera veniva spesso espulso, è migliorato tantissimo sotto questo profilo. Ma è vero che ogni tanto ci casca ancora.”

BROZOVIC – “Un messaggio per lui? Nessuno è contento quando non gioca, ma puoi arrabbiarti solo se hai la coscienza pulita. Se ogni tanto esci a divertirti, ci sta, ma il giorno dopo in allenamento devi comunque mettercela tutta”

MORATTI –Se Moratti servirebbe ancora? Nel ‘96 mi volevano anche Bayern Monaco, Juve e Atletico, ma appena conobbi Moratti capii che Milano era il posto giusto. Lui per me è l’Inter, anche se la proprietà asiatica ha messo comunque un interista vero come Zanetti”

RONALDO“Lui era un vero fenomeno. Mi ricordo che con Moratti decidemmo di tirargli su il morale dopo la finale mondiale persa dandogli la mia maglia numero 9. Mi consolai con il famoso 1+8”

(Gazzetta dello Sport)