dal ritiro nerazzurro

Arpad Weisz: nel Giorno della Memoria targa ricordo a S.Siro

67 anni fa, come oggi, il 27 gennaio, vengono aperti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Un anno prima, il 31 gennaio 1944, Arpad Weisz, l’allenatore con cui l’Inter, allora Ambrosiana, ha vinto il primo campionato a...

Riccardo Fusato

67 anni fa, come oggi, il 27 gennaio, vengono aperti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Un anno prima, il 31 gennaio 1944, Arpad Weisz, l'allenatore con cui l'Inter, allora Ambrosiana, ha vinto il primo campionato a girone unico della storia, nel 1929-30, si arrende alla finale di orrore che la vita gli ha riservato. Ad Auschwitz muore, è l'ombra di quello che è stato, i suoi due bambini, Clara e Roberto, sua moglie Elena sono già stati uccisi dalla follia nazista.Nel giorno della memoria, il Comune di Milano e F.C.Internazionale non dimenticano. La targa che verrà apposta allo Stadio 'G.Meazza', per tutti San Siro, è il simbolo del non voler spegnere il ricordo.La vita di Arpad Weisz è la storia di un ungherese brillante, nato a Solt, il 16 aprile 1896, ebreo, buon calciatore, c'è alle Olimpiadi del 1926, e ottimo allenatore, quasi un precursore nell'attenzione scientifica che mette nella sua professione. Viaggia molto, vince molto. In Italia è a Milano e a Bologna. Scopre lui Giuseppe Meazza, lo fa debuttare adolescente in Coppa Viola a Como con la prima squadra. L'ultima tappa della sua carriera è Dordrecht, in Olanda, una carriera che è già in fuga dal nazismo. Da qui, per i Weisz ci sarà solo il viaggio verso Auschwitz.Scappare dal ricordo dell'orrore è umano, sarebbe bello fermare il tempo e ricordare solo quella trentaquattresima giornata della stagione 1929-30, si giocava contro il Modena, con 50 punti l'Ambrosiana vinceva il campionato staccando di 2 il Genova 1893, ma perfino i nomi di quelle squadre, rimaneggiati dal fascismo, riportano alla storia. Così, oggi non dimentichiamo. Dedicato a Arpad, Elena, Clara e Roberto Weisz.