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ESCLUSIVA Dossena: “Inter, come battere il Liverpool. Giusto far riposare i top se…”

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Le parole dell'ex esterno del Liverpool a poche ore dalla delicatissima sfida tra la squadra di Klopp e l'Inter di Simone Inzaghi

Daniele Vitiello

Riflettori accesi ad Anfield questa sera. Nel cuore dei tifosi dell'Inter c'è la speranza di un'impresa che finirebbe di diritto negli annali. Nessuno si illude, ma scendere in campo senza nemmeno provarci sarebbe l'autogol peggiore per il morale della squadra anche in vista dei prossimi delicati impegni di campionato. Della sfida con il Liverpool, abbiamo parlato con l'ex dei Reds Andrea Dossena. Queste le sue parole nell'intervista concessa a Fcinter1908.it: "Il Liverpool è sicuramente tra le squadre più forti della Champions League, in più arriva a questa sfida con un vantaggio importante, nonostante l'Inter all'andata abbia fatto una buona partita. Ad Anfield si respira un'atmosfera particolare, per cui non sarà facile per i nerazzurri. Ti puoi anche provare ad isolare, ma il problema è che non si isolano loro".

Come si può mettere in difficoltà il Liverpool?

"L'Inter all'andata ha fatto una gran bella partita. Se alzi tanto il ritmo, vai dove ti portano loro. Bisogna avere pazienza ed essere bravi a superare la pressione, proprio come fatto a San Siro. Poi però bisogna incidere là davanti, ciò che è mancato. L'ideale sarebbe sbloccarla all'inizio e poi con ordine condurre la partita senza perdere lucidità alla ricerca del secondo gol. Qualche rischio dovrà prenderselo, è inevitabile".

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Inzaghi è 'obbligato' a schierare i migliori o potrebbe anche preservare qualcuno considerando la difficoltà dell'impegno, la spia della riserva accesa e l'ostica trasferta di Torino del prossimo weekend?

"L'allenatore l'obbligo ce l'ha soltanto verso se stesso. Se fossi in lui, partirei comunque con la formazione migliore. Allo stesso tempo, se ad un certo punto la partita non dovesse girare nel verso giusto, sarebbe legittimo richiamare qualcuno in panchina e godersi un po' di allenamento ad Anfield per evitare rischio infortuni".

Da esperto del ruolo, credi che Perisic e Gosens possano coesistere in qualche modo?

"Perisic ha imparato negli ultimi anni a far quel tipo di lavoro. In Italia, l'Inter è abituata più ad offendere che a difendere, per cui magari trova meno problemi. Gosens, invece, è più completo rispetto al croato. Visti i tanti impegni che ha la squadra, non vedo perché debbano giocare insieme. E' giusto secondo me che si alternino, anche perché non è che Gosens, per quanto bravo, possa integrarsi alla perfezione in pochi giorni. Avere comunque due esterni di questo livello è una grandissima forza".

Cosa è cambiato nella lotta scudetto dopo Napoli-Milan?

"Io mi sono sempre detto che l'Inter avrebbe vinto lo scudetto, con Napoli e Milan a giocarsi il secondo posto e Juventus e Atalanta invece l'ultimo slot per la Champions. Il crollo dell'Atalanta non me lo aspettavo, ha avuto tanti infortuni e questo ha pesato più degli altri anni. Vedo ancora l'Inter favorita per lo scudetto perché ha già vinto l'anno scorso e perché ha la rosa più completa. Napoli e Milan sono sullo stesso piano, un gradino più sotto".

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