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Biasin: “Pereira? Cugino illegittimo di Gresko. Rocchi, Strama e Cambiasso…”

Fra i tanti misteri che gravitano in casa Inter, quello sull’acquisto di Tommaso Rocchi è forse il più inspiegabile. Una chiave di lettura circa questa strana trattativa è stata fornita da Fabrizio Biasin nel suo editoriale su Tmw:...

Daniele Vitiello

Fra i tanti misteri che gravitano in casa Inter, quello sull'acquisto di Tommaso Rocchi è forse il più inspiegabile. Una chiave di lettura circa questa strana trattativa è stata fornita da Fabrizio Biasin nel suo editoriale su Tmw: "Molti studiosi stanno analizzando il mistero Rocchi, ovvero l'attaccante ultratrentenne capitato a Milano non si sa a far bene che cosa. Neanche suddetti sapientoni al momento hanno risposte. Cioè, stiamo parlando di un giocatore dal grande passato che finisce all'Inter e prende il posto di Livaja. Totale: gioca poco e quando gioca non se ne accorge nessuno. Neanche lui. Alcuni esperti dell'ignoto tra i più credibili sostengono che all'inizio del mercato invernale l'Inter avesse fatto il tentativo con Floccari. Stranamente Lotito ha detto "No, però se volete c'è Rocchi".E Rocchi fu".

Non meno fantascientifico il motivo dei 13 milioni impiegati per acquistare Pereira: "A questa domanda non riuscirà a rispondere forse nemmeno l'intera redazione di "Mistero" con un'intera stagione di inchieste dedicate al paranormale. A Branca probabilmente avevano assicurato che fosse il gemello col codino di Guarin, s'è ritrovato il cugino illegittimo di Gresko. Intanto a Milano Sud i cugini hanno scovato un certo De Sciglio. Mica a Lisbona, a Milano Sud".

Tutto questo, mentre un certo Philippe Coutinho sta mostrando il suo talento cristallino in quel di Liverpool: "Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Beh quello tra Cou e l'Inter non è mai nato. Arrivato come promessa e mai esploso, emigrato all'Espanyol è tornato con l'etichetta di "nuovo Snejider". A gennaio però la società l'ha sacrificato e ha preferito tenere Alvarez. E lui sta facendo 'o fenomeno a Liverpool. Un copione da X-files".

Mercato a parte, l'Inter non riesce a convincere, né a portare punti di vitale importanza a casa. E Strama? Secondo Biasin, Stramaccioni "è vittima della sindrome "disco rotto". Quando vince (quando vince?) va in sala conferenza e dice: "Siamo stati bravissimi". Quando pareggia dice: "Siamo stati bravi". Quando perde dice: "Non siamo andati male". Una strategia geniale se dall'altra parte del microfono ci fossero dei subumani al posto di giornalisti (oh, in alcuni casi la cosa coincide e il sottoscritto mica si tira fuori, sia chiaro). Il fatto è che, invece, da quest'altra parte della sala stampa spesso ci si interroga sul perché ogni tanto Strama non faccia un minimo di autocritica. Le responsabilità di una stagione complicata non sono tutte sue, ci mancherebbe, ma forse è il caso di cambiare strategia. Esempio: l'Inter perde un'altra partita. Il mister: "Chiedo scusa ai tifosi, ora torno negli spogliatoi e ribalto gli armadietti". Scatterebbe l'applauso".

Non manca una riflessione sul brutto gesto di Esteban Cambiasso, il quale ha ricevuto una giornata di squalifica dal giudice sportivo: "Pare che all'Aia domini un clan argentino bestiale. Valeri? Non è italiano, è di Buenos Aires. Orsato? C'ha una casa in equo canone a Mar Del Plata. Damato? Ha una zia che ha fatto la traversata a nuoto Terra del Fuoco-Antartide a rana. Celi? E' uno dei figli non riconosciuti di Maradona.Boaite a parte, il fattaccio dell'altro giorno permette un ragionamento sulla questione "il clan argentino è il male dell'Inter". Sviluppo del ragionamento: non esiste alcun clan argentino e se esiste non è il male dell'Inter. Giocatori come Cambiasso andrebbero clonati. L'altro giorno ha fatto una puttanata che si ricorderà per tutta la vita ma s'è scusato in tempo zero. Non è un'attenuante, per carità, ma c'è modo e modo di uscire da certe situazioni. Cambiasso è fortunato perché Giovinco non si è fatto quasi nulla. Cmbiasso è fortunato perché sulla sua strada ha incrociato un Conte straordinario. Cambiasso è fortunato perché il giudice Tosel è una persona dotata di senno. Cambiasso è fortunato perché, evidentemente, ha avuto dei genitori che gli hanno insegnato che una volta nella vita si può anche sbagliare, l'importante è provare a rimediare".