Roberto Boninsegna, ex attaccante nerazzurro anni '60-'70 ai microfoni di Violanews.com ha commentato la sfida di domenica tra Fiorentina e Inter:
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Boninsegna: “L’Inter non deluderà a Firenze. Jovetic? Uno alla Rivera…”
Roberto Boninsegna, ex attaccante nerazzurro anni ’60-’70 ai microfoni di Violanews.com ha commentato la sfida di domenica tra Fiorentina e Inter: La Fiorentina deve pensare a far punti, ma questa Inter non può che vincere. “E’...
La Fiorentina deve pensare a far punti, ma questa Inter non può che vincere.“E’ una partita molto importante per entrambe le squadre, che stanno vivendo un momento non facile anche se ovviamente non possiamo fare un paragone, sono due situazioni completamente diverse. Le vittorie del Lecce hanno messo nei guai la Fiorentina, l’Inter invece è alla perenne ricerca di un’identità ma domenica farà una grande partita a Firenze”.
Rossi, tempo fa, ha detto di non aver lasciato ancora un’impronta in questa Fiorentina: come mai?“Evidentemente il problema non era tanto l’allenatore quanto i giocatori. Rossi non è riuscito a intervenire su questa squadra, ci sono magari dei calciatori che dovrebbero rendere di più e invece sono al 50% della propria forma. Così, diventa difficile per chiunque”.
Da ex attaccante un giudizio su Jovetic?“Jovetic è un ottimo giocatore, forse a volte è un po’ troppo egoista, deve cercare di correggere questo difetto. Lui è un trequartista, non è un centravanti, questo deve essere chiaro: può giocare anche in quella posizione, ma non rende al massimo, lo si vede in modo piuttosto evidente. Jo-Jo può ancora crescere, se riesce a fare questo ulteriore salto di qualità e a giocare più per la squadra diventerà un fuoriclasse assoluto, uno alla Rivera”.
Paragone scomodo…“Jovetic ha le qualità per fare una carriera incredibile, si vede quando la base è buona e nel suo caso è ottima. L’importante è non adagiarsi, cercare di migliorare sempre”.
Con l’Inter non ci sarà, ma Amauri è la spalla giusta?“Tatticamente sì, Amauri è un generoso, a volte gli si rimprovera di non fare molti gol ma va anche analizzato il lavoro che fa per la squadra…”.
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