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Campagnaro: “Inter, non un grande anno. La mia miglior partita è stata…”

Hugo Campagnaro, raggiunto nel ritiro dell’Argentina da IlNapolionline, ha raccontato la sua esperienza al Mondiale ed è tornato sul suo presente all’Inter e sul suo passato partenopeo: Battuto il Belgio, ora la semifinale con...

Daniele Mari

Hugo Campagnaro, raggiunto nel ritiro dell'Argentina da IlNapolionline, ha raccontato la sua esperienza al Mondiale ed è tornato sul suo presente all'Inter e sul suo passato partenopeo:

Battuto il Belgio, ora la semifinale con l’Olanda. C’è in voi la consapevolezza di poter arrivare lontano…

“Noi siamo venuti in Brasile con l’idea di giocare sette partite. E ci siamo riusciti. Ma adesso manca la gara più importante, quella che deciderà il passaggio in Finale”.

Quale la gara più insidiosa che avete disputato fin qui?

“Penso che quella dell’esordio sia stata la più complicata, per tutto quello che significa esordire in un Mondiale, giocando in uno stadio come il Maracanà, e soprattutto per noi argentini, che siamo molto vicini al Brasile”.

Ti aspettavi l’Italia e la Spagna fuori al primo turno?

“Veramente no. Dalla Spagna forse ci si poteva aspettare un calo, ma dell’Italia pensavo che almeno potesse arrivare ai quarti di Finale. Mi spiace per quello che è accaduto agli azzurri”.

Una pagina indelebile della tua vita è sicuramente la parentesi al Napoli: 143 presenze condite da anche 4 gol

“Lo è! L’o ho detto quando sono partito e lo ripeto sempre a tutti. Giocare quei 4 anni nel Napoli è stata una grandissima soddisfazione e motivo di orgoglio”.

Il San Paolo ti osannava al grido di Hugo, Hugo…ogni tua discesa era accompagnata da un boato

“Si, l’amore dei tifosi è una cosa che non sarà mai dimenticata. Mi hanno voluto bene fin da quando sono arrivato ed è stato così fino all’ultima gara che ho giocato con la maglia azzurra”.

Con Mazzarri alla Sampdoria, al Napoli, all’Inter: tre squadre, tre momenti diversi per la tua carriera. Se dovessi scegliere, quale il momento più bello per ognuna di esse?

“Del periodo alla Sampdoria ricordo quella semifinale di Coppa Italia, quando abbiamo battuto l’Inter 3-0 a Marassi. Del periodo a Napoli, ovvio, ricordo quella storica finale contro la Juventus, allo Stadio Olimpico. E dell’ultimo periodo, questo all’Inter, posso dire che una delle gare dove meglio mi sono espresso è stato contro la Juve (1-1 a San Siro)”.

Il tuo primo gol lo hai segnato, con il Napoli, il 21 marzo 2010, 1-1 il risultato finale: questo quello che ricordi con più affetto?

“Quello contro il Milan, a San Siro, giocando da esterno sinistro. Lo ricordo benissimo, ci fu anche l’assist del Pocho!”

“Sono arrivato in una grandissima squadra dopo quattro anni fantastici a Napoli, ora ho una grande possibilità, in una società che è storica, cercherò di dare tutto me stesso”, sono le tue parole il giorno della tua presentazione all’Inter. Il Napoli, però, dal canto suo è cresciuto. Come giudichi la stagione azzurra?

“Da fuori posso dire che il Napoli ha avuto una grande stagione e lo conferma il fatto che è riuscito a qualificarsi ancora una volta per la Champions e abbia vinto un’altra coppa Italia”.

Mi hai accennato a qualcosa, ma quale il momento più bello trascorso, però, con la maglia azzurra tatuata?

“Il momento più bello è stato quando abbiamo vinto la Finale di Coppa Italia. A livello personale, ricordo anche con molto affetto quando ho segnato il gol alla Lazio, a Roma. Mi sono liberato in una gioia immensa”.

Federico Fernandez, un giovane difensore che non riusciva ad esplodere. Benitez gli ha dato fiducia, ha giocato con te, gioca con te in Nazionale. Parlate ancora di Napoli insieme?

“Sempre parliamo del Napoli con Fede; siamo compagni di stanza da sempre in Nazionale ed ogni volta che si parla di calcio, si parla del Napoli”.

E di Higuain cosa mi dici? Per il dopo Cavani è stato il giocatore ideale…

“Che ti posso dire: Higuaín è un grandissimo attaccante, un calciatore di primo livello mondiale. I tifosi devono essere molto contenti per tutto quello che ha fatto vedere fino qui”.

Il Pocho? Un grande trascinatore anche nello spogliatoio: la sua allegria contagia…

“Il Pocho è un fenomeno come calciatore e come compagno di squadra. La sua allegria ti contagia e ti mette sempre di buonumore”.

Mascherano è lì con te, poteva vestirsi di azzurro Napoli, poi è rimasto a Barcellona. Per il Napoli sarebbe stato un grande colpo

“Senza dubbio. E’ un giocatore straordinario che farebbe il bene di qualsiasi squadra. Uno dei migliori al mondo nel suo ruolo”.

Sai che a Napoli ti rimpiangono ancora?

“Davvero? Mi fa piacere. Anche io rimpiango ancora alcune cose del mio periodo napoletano, ma si sa che la vita del calciatore è così. Oggi sei qua, domani non si sa dove”.

Che stagione è stata a livello personale?

“Non è stata la migliore, senza dubbio. Avevo cominciato molto bene, ma poi ho avuto qualche problemino fisico che mi ha disturbato e mi ha tenuto lontano dal campo per un pò”.

Eri in scadenza, ma non hai mollato fino all’ultimo. Sei e resterai per sempre esempio di grande professionalità

“Ti ringrazio per le belle parole, ma io ogni volta che entro in campo metto l’anima per la maglia che sto difendendo. E penso che lo avete visto bene”.

Hugo Campagnaro, il Toro di Moron, il tuo saluto al popolo napoletano…

“Un saluto a tutti i tifosi del Napoli, saranno sempre nel mio ricordo e anche nel mio cuore”.