"Continuerò sempre a dire che il giocatore più forte che io abbia mai avuto come compagno di squadra è stato Ronaldo. Ne ho avuti tanti, tantissimi forti, ma lui mi è rimasto impresso. E anche tra gli avversari, direi sempre lui, ci ho giocato contro in Nazionale. Se è più forte di Messi? Sono diversi, io credo non si possa paragonare Maradona, Messi e Ronaldo perchè si tratta di momenti ed epoche diversi. Però Ronaldo l'ho affrontato poco, mentre se devo ripensare a un avversario con il quale si creava sempre una bella sfida direi Shevchenko".E' il messaggio inviato da Claudio che dà il via nella "Prima Serata" di Inter Channel, al racconto di Ivan Ramiro Cordoba.Un racconto che diventa fitto di ricordi quando sullo schermo scorrono immagini di quella vittoria dell'Inter del derby contro il Milan nel 6 maggio scorso, ultima in campo dell'attuale team manager nerazzurro, al quale viene chiesto se ha in mente di programmare un'altra gara di addio: "L'ho già fatta, meglio di quella che ho giocato quando ho salutato tutti? Un'altra a grande festa? Magari sì, la faremo con un asado, ma il mio ricordo di quella partita è così bello che non vorrei cambiarlo. Mi hanno chiesto anche in Colombia di fare una partita, ma faccio fatica a immaginarne a una che possa essere cosi bella come quella ultima che ho giocato al Meazza".
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Cordoba: “Ronaldo il compagno più forte. Ieri si è visto il cuore della squadra…”
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Si parla poi dell'attualità e degli alti e bassi della squadra nerazzurra: "Non serve il bastone con i giocatori. Serve una via di mezzo tra quello e la carota. Semplicemente bisogna saperli rendere consapevoli della responsabilità che hanno scendendo in campo con i colori dell'Inter. In partite impossibili, come quella di ieri sera contro il Tottenham, loro riescono a tirare fuori il massimo e dimostrano la voglia di attaccarsi ancora di più a questi colori e la voglia di fare bene. Ieri la squadra ha giocato con il cuore più che con le gambe perchè se non butti fuori, più che la parte fisica, la rabbia agonistica, quella cosa che fa la differenza, non cambi le cose".
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