Diego Alberto Milito, con una doppietta, ha deciso Inter-Siena di ieri. Prima rete di testa sull’assist sciagurato di Pesoli, la seconda su rigore per il fallo di Mannini su Nagatomo, una trattenuta troppo prolungata per essere ignorata da Romeo. È emersa l’immagine di un’Inter trasformata nella testa e nei movimenti, non più la squadra che si consegnava all’avversario di fronte alle prime disavventure di una partita, ma un gruppo di uomini che non ha più paura di osare, che sa soffrire e che rischia ancora di andare sotto, ma che ha ritrovato la forza di reagire. Merito di Andrea Stramaccioni, che sta dimostrando di essere all’altezza del compito che gli è stato assegnato il 26 marzo. Nonostante si trovassero in difficoltà nel prendere le misure di fronte al Siena, i nerazzurri hanno sempre provato a giocare. Si è vista una squadra, che ha recuperato forza nella gambe, tenuto conto dei limiti atletici dei protagonisti, disposta a muoversi anche senza palla, attenta ai tagli e alle sovrapposizioni: niente di straordinario, ma una ritrovata capacità di proporre situazioni di gioco che sembravano cancellate. E in questo senso è stata significativa la sostituzione di Samuel non con Ranocchia, ma Nagatomo, per aumentare la velocità sulle corsie esterne. Sabato la trasferta di Udine chiarirà che finale di campionato aspetta l’Inter.
in evidenza
CorSera: «Con Stramaccioni torna all’Inter la capacità di reagire»
Diego Alberto Milito, con una doppietta, ha deciso Inter–Siena di ieri. Prima rete di testa sull’assist sciagurato di Pesoli, la seconda su rigore per il fallo di Mannini su Nagatomo, una trattenuta troppo prolungata per essere ignorata da...
© RIPRODUZIONE RISERVATA