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CorSera – Un colosso cinese chiama Moratti. Ma il 3-4 settembre firma Thohir

Stavolta Massimo Moratti non se la gode tanto la vacanza a Forte dei Marmi. L’Inter gli dà dei pensieri che, per adesso, non sono ancora dispiaceri. Anche se ieri mattina, leggendo notizie trasmesse via Internet — stavolta i giornali...

Francesco Parrone

Stavolta Massimo Moratti non se la gode tanto la vacanza a Forte dei Marmi. L’Inter gli dà dei pensieri che, per adesso, non sono ancora dispiaceri. Anche se ieri mattina, leggendo notizie trasmesse via Internet — stavolta i giornali non c’entrano niente (ma solo perché il 16 agosto non escono secondo tradizione ferragostana) — ha rischiato che il caffé di prima mattina gli potesse risultare amaro. Difatti, s’era diffusa la voce che Thohir fosse arrivato a Milano e, lavorando sempre di fantasia, avesse intenzione di andare in Versilia, sicuramente più accogliente in questi giorni di Milano.

Mancava solo questo a Moratti che, secondo persone a lui vicine, non ha alcuna voglia di passare i pochi giorni di vacanza in compagnia dell’imprenditore indonesiano, sempre più deciso ad acquistare la maggioranza dell’Inter. Nessuna paura, Erick Thohir a Milano non è mai arrivato, lui stesso ha fatto sapere di essere in queste ore in Giappone, in vacanza. Quanto all’affare dell’Inter, bene, questo si chiuderà tra il 3 e il 4 settembre: quelli saranno i giorni delle firme, della svolta storica, analoga a quel 18 febbraio 1995 quando la società nerazzurra ritornò nelle mani di un MorattiMassimo appunto. Che non lascerà, comunque vada a finire questa tormentata storia, l’Inter : superato il weekend ferragostano, le parti, consulenti legali e finanziari di altissimo livello, torneranno a discutere (è da mesi che lo fanno) per definire il passaggio delle quote azionare.

Al momento non sono ancora chiare cifre e percentuali, anche se il magnate indonesiano è deciso ad acquistare il 70 per cento dell’Inter. Ma sono ancora molti i punti in chiaroscuro dell’affare. E un fatto è certo: per Massimo Moratti, quandosi parla di Inter, non si parla solo di business. Il valore dei sentimenti e dei principi prevale su ogni altro conto o ragionamento di ogni tipo finanziario. «Il bene dell’Inter prima di ogni altra cosa» non è una chiacchiera, ma una realtà, un atto di fede, un principio dal quale non si può deviare.

Ma la decisione è stata presa, solo un clamoroso colpo di scena potrebbe rimetterla in discussione. Siamo alla stretta finale, non c’è dubbio, ma di trattativa sempre si parla e... non si sa mai. Smentendo la sua presenza a Milano, Erick Thohir ha fatto sapere che arriverà in città il 28-29 agosto, in tempo quindi per il gran finale. A Milano ieri c’è stato per una veloce tappa il fratello Garibaldi che in questa storia non ha alcun ruolo. Un po’ come il capofamiglia Thohir, papà Teddy, che finora si è dimostrato freddo rispetto alle voglie nerazzurre del figliolo Erick. E questo atteggiamento, come dire, distaccato di mr. Teddy, l’uomo che ha creato l’impero Thohir, non rasserena di certo Moratti anche se, interpellato in materia, il presidente ha voluto sottolineare: «È un gruppo unito, compatto , quello dei Thohir». Moratti non ha fretta, lo ha dimostrato soprattutto smentendo le tabelle di marcia che davano l’affare chiuso nella prima settimana d’agosto.

Rassicurato anche dal fatto che hanno bussato alla sua porta altri gruppi internazionali, in particolare un colosso cinese, messo per ora in stand by. Perché non sarebbe serio trattare con Thohir e al contempo dialogare con altri gruppi interessati all’Inter. La prima urgenza si chiama Coppa Italia, Cittadella, l’appuntamento è per domani ore 18.30 a San Siro: in tribuna a vedere i nerazzurri potrebbe esserci anche Massimo Moratti. Una cosa è certa: Erick Thohir non ci sarà. Dal 3-4 settembre invece..