Samuel Eto'o dalla lontana Russia fa sapere a chiare lettere i reali motivi che hanno portato alla sua decisione di giocare nell'Anzhi: «Lavoriamo tutti per portare a casa più denaro possibile. Chi dice il contrario è un ipocrita». Il Giornale di oggi sottolinea il contrasto delle dichiarazioni di oggi rilasciate dall'ex attaccante dell'Inter con quelle che aveva detto qualche tempo fa, ossia: «Ho accettato l’offerta di 20 milioni a stagione dai russi, solo per amore dei bambini poveri dell'Africa». Adesso, sempre secondo il quotidiano milanese, è lui che mette al muro chi giustifica il proprio comportamento con cause estranee alla sua volontà, magari mascherandolo con altre motivazioni di alto valore etico. Il Giornale ipotizza un riferimento alle parole di ieri di Zlatan Ibrahimovic, stanco del calcio. Il camerunense è stato molto esplicito: «Diffido da quelli che dicono che non si muovono per soldi...Io ho ricevuto un’offerta dai russi dell’Anzhi, l’ho valutata e ho deciso di accettarla. Sono un mercenario perché più del progetto mi hanno convinto i soldi? È semplice, ho accettato perché avrò un mucchio di soldi per dare una possibilità ai bambini africani che sognano di diventare calciatori». Ad onor del vero, Samuel Eto’o ha una Fondazione che in marzo ha celebrato il 5 ̊ anniversario con la raccolta di 450mila euro per la costruzione di un’area pediatrica all’interno dell’ospedale statale di Douala. Ciò non toglie che sovente, l'ipocrisia è la madre di tutte le interviste dei calciatori.
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Eto’o: «L’Anzhi? L’ho fatto per guadagnare il più possibile»
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