Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’attuale tecnico del Genoa, Gian Piero Gasperini ha avuto modo di parlare, tra l’altro della sua esperienza negativa all’Inter: “La mia difesa a tre? Rimasi stregato dall'Ajax, ballavano. In Italia scimmiottavano tutti Sacchi, io iniziai a studiare e misi la difesa a tre. L'ho imparato dai bambini olandesi. Uno deve essere sempre un terzino e a centrocampo non serve un regista. Passaggi di cinque metri li sanno fare chiunque. La mia idea di difesa è accorciare, aggredire. Posso difendere a tre, a quattro, anche in nove. Contano l’anticipo, che non si fa più, e il contrasto, su cui gli arbitri fischiano fallo. Se riesci, la gente va in delirio. Se non riesci, becchi gran fischi. Tutti avanti? L’Atletico Madrid ti aspetta davanti all’area con gente di 1.85-1.90 che corre e mena come un fabbro. È un modo di difendersi. Il mio è diverso. Se aspetti, vedi la palla tre volte in 40 minuti. Quando l’avversario fa troppi passaggi di fila, mi agito. E non è vero che Mandragora era a uomo su Pogba con la Juventus, hanno sbagliato i giornali. Altri errori dei giornalisti? Ci sono alcuni giocatori forti solo mediaticamente. Inter? Sono riuscito a fare il mio calcio ovunque, tranne che all’Inter. Molti giocatori non li ho avuti fino a Ferragosto perché non facevano riposo da tre anni»
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Gasperini: “Attacco sempre non come l’Atletico. Inter? Erano tre anni che…”
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