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GdS: Alvarez svolta la partita. Tanto in pochi minuti

Secondo la Gazzetta dello Sport la svolta alla partita di ieri arriva nuovamente dalla panchina e da una decisione di Ranieri che a match iniziato corregge la sua formazione regalando all’Inter altri 3 fondamentali punti. Non paga la scelta...

Alessandro De Felice

Secondo la Gazzetta dello Sport la svolta alla partita di ieri arriva nuovamente dalla panchina e da una decisione di Ranieri che a match iniziato corregge la sua formazione regalando all'Inter altri 3 fondamentali punti.Non paga la scelta di puntare sulla fasce su Andrea Poli, uno che fa il centrale e lo sa fare bene, e su Davide Faraoni che incappa nella prima giornata negativa della sua carriera nerazzurra. Poli corre e si batte, ma sulla sinistra ha il passo e i piedi del mediano, non certo quelli di un'ala sforna cross; meglio dunque Obi che per il poco tempo in cui viene impegnato macina km sulla corsia e cerca con la sua velocità di allungare la difesa genoana per tentare qualche cross dal fondo.

Ma la carta vincente è stato l'ingresso al primo minuto del secondo tempo di Ricky Alvarez; fino al momento del cross vincente per la testa di Nagatomo la sua partita era a dir poco snervante, discese lente e ciondolanti, pochissima grinta e qualche palla persa di troppo. Poi l'assist per Yuto, un palo, tanta determinazioni e tutte le palle dell'attacco nerazzurro che passavano dai suoi piedi prima di essere smistate con sapienza in giro per la metà campo genoana. E' vero, non ha fatto quello che gli ha chiesto Ranieri, non ha sfornato cross nè guadagnato la linea di fondo, però il ragazzo sta crescendo e comincia ad adeguarsi al calcio italiano e alla dimensione nerazurra.

Ieri in 49 minuti giocati ha collezionato ben 3 tiri in porta, 2 cross di cui uno assist, 25 passaggi riusciti e 54 palloni toccati, più di quanto fatto da alcuni giocatori del Genoa in 90 minuti più recupero. Una prestazione abbastanza convincente che si innesta nel filotto di uscite positive del ragazzo argentino negli ultimi mesi. La ricerca della continuità continua, scusate il gioco di parole, ma ora il ragazzo sembra aver trovato la fiducia giusta, sia in se stesso sia nella squadra che lo segue e cerca di elleggerlo a suo leader e riferimento.