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Il Giornale: «Capello all’Inter? Non come allenatore, ma forse…»

Il GIornale di oggi punta l’obiettivo su Moratti e il rapporto con gli allenatori, soprattutto guardando in chiave futura: «Perfetto, come al solito. Non c’è orologio svizzero più tempista di Moratti quando serve pensare a un nuovo...

Lorenzo Roca

Il GIornale di oggi punta l'obiettivo su Moratti e il rapporto con gli allenatori, soprattutto guardando in chiave futura: «Perfetto, come al solito. Non c’è orologio svizzero più tempista di Moratti quando serve pensare a un nuovo tecnico. Febbraio è il suo mese preferito. Il patron ieri si è presentato ad Appiano per far vedere la faccia scura. Come dargli torto? A differenza di altre volte, stavolta sono stati messi sotto tiro i giocatori, prima dell’allenatore che in questo momento va difeso.Vista così, l’Inter sarebbe da rifondare: più di mezza squadra dac ambiare. Ieri Moratti ha cercato di convalidare l’idea con un comunicato “pro Ranieri“ per smentire l’idea di un cambio di panca a fine anno. Ma ormai tutti conoscono il vizietto. Ranieri ha un contratto di due anni: certi scivoloni, anche tattici, pesano. Rivoluzionare la squadra costa troppo. Cambi tecnico e speri in qualche miracolo. Il presidente apprezza Ranieri sotto vari aspetti, ma tutti sanno che non è il tipo di allenatore da lui preferito. Ha qualità, non le doti, che è un’altra cosa.Eallora riprendiamo a sfogliare la margherita. É nota la simpatia di Moratti per Capello, ma sono già due le proposte sfumate a un passo dal buon esito. Capello è stato anche categorico: «Mi fa piacere l’interesse dell’Inter, ma non sarà lì il mio futuro».Magari se Moratti gli facesse una proposta da dirigente... Ecco questa potrebbe essere la chiave: non più tecnico (costa troppo e fa spendere troppo), piuttosto manager. All’Inter serve gente che abbia mano nel calcio di alto livello: non basta un ex gestore delle squadre giovanili da affiancare a Branca. Vero, anche, che con Moratti sarebbe difficile lavorare ed ottenere autonomia: il presidente non vuol farsi togliere il giocattolo di mano».