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Inter-Milan: quando il talento non basta. Tutta colpa delle società ?

Il talento non basta, o almeno, non sempre. In questo pre campionato si sono messi in luce prospetti molto interessanti sia sulla sponda nerazzurra che su quella rossonera; ragazzi che per i propri club di appartenenza, potrebbero rappresentare...

Alessandro De Felice

Il talento non basta, o almeno, non sempre. In questo pre campionato si sono messi in luce prospetti molto interessanti sia sulla sponda nerazzurra che su quella rossonera; ragazzi che per i propri club di appartenenza, potrebbero rappresentare l'ancora di salvataggio, la risposta morale agli sceicchi che spendono e spandono grazie ad inesauribili patrimoni. 

Knudsen, Olsen, Donkor, Duncan - Ganz, Kingsley Boateng, Petagna, Cristante: Questi i talenti più cristallini delle vetrine di Inter e Milan, giovani in erba dal futuro radioso, eppure, costretti a vivere da precari in casa propria. Fatta eccezione per qualcuno, come ad esempio Petagna ed Olsen, gran parte di questi ragazzi, verranno spediti in giro per l'Italia, sperando in piccole e medie società che riescano a valorizzarli e rispedirli al mittente, pronti per affrontare le pressioni dei grandi palcoscenici. Il problema è globale e tutti dovremmo farci il classico esame di coscienza - quanto possiamo biasimare Inter e Milan che preferiscono non "bruciare" sul nascere la carriera di questi giovani talenti, lanciandoli in pasto ai leoni di S.Siro? Siam tutti bravi a parlare dei giovani, siamo meno bravi a trattenere i fischi al primo passaggio sbagliato, non c'è ancora la cultura dell'attesa, tutto e subito, giovani o anziani che siano.