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Jacobelli: “Leonardo uomo serio e leale. Uno della sua classe ci mancava proprio”

Xavier Jacobelli, ex direttore del Corriere dello Sport, tramite il suo blog su quotidiano.net, parla dell’arrivo di Leonardo, ex giocatore e allenatore del Milan, sulla panchina dell’Inter. “In principio, ci sono stati Pirlo e...

Alessandro De Felice

Xavier Jacobelli, ex direttore del Corriere dello Sport, tramite il suo blog su quotidiano.net, parla dell'arrivo di Leonardo, ex giocatore e allenatore del Milan, sulla panchina dell'Inter.

"In principio, ci sono stati Pirlo e Seedorf, passati dall'Inter al Milan. Poi Ibrahimovic, prima nerazzurro, poi catalano, adesso rossonero. Ora Leonardo, che l'anno scorso ha allenato il Milan, club del quale è stato calciatore, dirigente, tecnico e che il 29 dicembre guiderà la prima seduta di allenamento dell'Inter al posto del silurato Benitez. In gennaio all'Inter arriverà Kakà, già bandiera del Milan, dichiarato incedibile da Berlusconi e naturalmente venduto al Real Madrid. Il traffico sull'asse Inter-Milan non è mai stato così intenso come in questi anni, ma è evidente che, aspettando Kakà, a tenere banco sia Leonardo. Il popolo del web, rossonero e nerazzurro, si è subito diviso fra chi approva e chi disapprova la scelta del quarantunenne brasiliano che, caso mai qualcuno se lo fosse dimenticato, nel giugno scorso aveva rinunciato ad un altro anno di contratto con Via Turati perchè ne aveva le tasche piene delle ingerenze dell'altro allenatore del Milan, quello che guida anche il governo. Interpellato sull'argomento, Adriano Galliani presumibilmente ancora sotto choc per la mossa di Moratti, si è arrampicato sugli specchi della bacheca milanista, affermando testualmente che nella passata stagione c'è stata qualche "incomprensione" fra il successore di Ancelotti e il Cavaliere. All'anima delle incomprensioni: tant'è vero che in un'illuminante intervista rilasciata mesi dopo da Leonardo alla Gazzetta, il campione del mondo '94 definì Re Silvio un narcisista e spiegò che a tutto c'è un limite".

"Le reazioni di pancia dei tifosi milanisti e interisti possono essere comprese. I primi non accettano il "tradimento" di Leonardo, i secondi storcono il naso di fronte al suo passato milanista e si domandando che effetto farà loro vederlo sulla panchina già di Mancini, Mourinho e Benitez. Francamente, non si capisce perchè Leonardo non possa, anzi non debba avere il diritto di allenare l'Inter dopo avere allenato il Milan. L'uomo è leale, serio, coerente; il professionista è ricco di talento come ha dimostrato nel solo anno di attività rossonera, quando ha portato la squadra al terzo posto e , ad un certo punto, se non si fossero infortunati Nesta e Pato, avrebbe anche potuto lottare per il primo. Nei confronti del Milan, le parole di Leonardo sono sempre state sincere, rispettose e piene di gratitudine per gli anni vissuti lavorandom per il club di Berlusconi. Il quale ultimo, se avesse voluto trattenere il brasiliano, avrebbe saputo come fare: impicciandosi meno degli affari della squadra, senza disturbare il conducente. Verso l'Inter, da avversario Leonardo si è sempre comportato con uno stile e un'eleganza esemplari: mai una polemica inutile, mai una partecipazione al teatrino delle provocazioni televisive, sempre fair play ed educazione. Per avere successo alla guida dei campioni del mondo, Leonardo avrà bisogno che Moratti gli prenda tre rinforzi di alta qualità sul mercato di gennaio: quelli che promessi a Benitez in estate e mai ingaggiati. Nel frattempo, Leonardo merita un bentornato nella mischia. Uno della sua classe ci mancava proprio".