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Jonathan: “Ho voglia di restare qui, ma vedremo. Alvarez, i tifosi e i giovani…”

Il protagonista di questa puntata di Drive Inter, rubrica di Inter Channel, Jonathan ha affrontato diversi argomenti.  Il calciatore nerazzurro ha parlato della sua esperienza all’Inter, di Milano e di tante altre cose. Queste le sue...

Simona Castellano

Il protagonista di questa puntata di Drive Inter, rubrica di Inter Channel, Jonathan ha affrontato diversi argomenti. Il calciatore nerazzurro ha parlato della sua esperienza all'Inter, di Milano e di tante altre cose.Queste le sue parole:INTER - Ho avuto l'opportunità di venire qui appena vinta la Copa Libertadores col Santos e non ci ho pensato due volte. Loro volevano che aspettassi, volevano adeguarmi il contratto, ma io volevo venire in una delle squadre più forte al mondo. All'inizio non parlavo italiano. Thiago Motta e Bessa mi hanno dato una mano, ma anche Maicon, Julio Cesar e Lucio.AVVENTURA AL PARMA - Parma per me è stata fondamentale perché giocavo di più, ho iniziato a conoscere bene il calcio italiano. Tutta la società, mister, compagni, mi hanno accolto molto bene, mi sono sentito a mio agio. Io ho bisogno di ambientarmi, ho bisogno di tempo. PRESTITO Non sono mai andato in prestito, nemmeno in Brasile.  Mia figlia non conosceva bene l'italiano, doveva ancora ambientarsi, non era il caso di farla trasferire a Parma. Così io facevo avanti e indietro, era un po' pesante fare così, ma era un sacrificio per la bambina. FUTURO - Ho tanta voglia di rimanere a Milano, all'Inter, non conta solo la mia volontà però, ma io sono felice e vediamo cosa accadrà.PERIODO DIFFICILE - Sono sempre stato tranquillo, soprattutto perché so cosa posso fare. Io conosco le qualità che ho, sapevo che tutto quello che stava accadendo era ingiusto. Dicevano che all'Inter ci sono più pressioni, ma è così anche in Brasile, anzi di più. Io sapevo che mi mancava continuità e che dovevo prendere fiducia, a volte mancava anche la fortuna. Il momento brutto però è passato. A volte ho pensato di andare via, ma mia mamma mi ha detto di restare in Europa, all'Inter perché lo meritavo. Ho parlato con mia moglie e lei ha detto che aveva ragione mia madre. Giocare in squadre come Inter, Barcellona, Psg è un sogno.ALVAREZ - Ricky per me è un calciatore diverso dagli altri, per me è un campione. In allenamento fa cose straordinarie. Tutti parlavano male di lui e di me e io pensavo che era ingiusto e che non poteva essere sempre così. Sono contento per questo momento, anche per lui, è un bravo ragazzo. Credo che questo momento lo abbia cambiato.TIFOSI - E' una cosa bella sentire il pubblico. Mi emoziono, sto qui da quasi due anni e non avevo mai sentito fare il mio nome. Loro ora mi hanno dato fiducia e carica, ne avevo bisogno. Voglio ringraziarli per il sostegno.GIOVANI - Sto sempre con loro. Do dei consigli a volte durante l'allenamento. Loro sono cresciuti qui, nel calcio italiano, ma a volte c'è bisogno di un po' di esperienza. Con Benassi, Forte, Donkor, Colombi sto bene. Vogliono dimostrare tanto quando si aggregano alla Prima Squadra. PRIME ESPERIENZE - Ho inziato piccolo nella squadra della mia città. A 12 anni sono andato al Cruzeiro. Vedevo anche gli altri brasiliani, ma si allenavano con quelli più grandi. Sono stato fino al 2010 lì, poi sono andato al Santos per sei mesi e poi sono arrivato all'Inter. Ci sono stati momenti difficili, ma la vita è così. Anche nel calcio ci sono momenti brutti. TEMPO LIBERO - Non usciamo tanto, perché in inverno fa freddo. Sono stato a Parigi appena arrivato. Vado a mangiare in posti brasiliani a volte. Adesso che fa caldo vogliamo portare la bimba ad un parco acquatico. A Milano ho pochi amici brasiliani, quindi sto quasi sempre con mia moglia e mia figlia, Roberto che lavora con noi. C'è anche Juan Jesus però, Cou ormai è andato.CARATTERE - Non sono timido, rispetto gli spazi. Sono tranquillo.FAMIGLIA - Mia figlia ha 7 anni, si chiama Giulia. Viviamo a Milano io, mia moglie Luana e mia figlia. Mia moglie è nata il mio stesso giorno. La bambina parla italiano meglio di me, lo ha imparato a scuola e a volte corregge anche la mamma quando vanno a fare compere nei negozi. Tra di noi però parliamo in portoghese. Conosco mia moglie da quando avevo 12 anni, lei ne aveva 11. Con me lavora un ragazzo bravissimo, Roberto, ha già lavorato con Lucio, con lui parliamo portoghese. MUSICA - Ascolto musica brasiliana. Ascolto anche musica italiana a volte, nello spogliatoio, sul cellulare. Non mi piace il rock pesante. La musica mi carica. Quando sono un po' giù basta alza il volume della musica.BALLO - Non sono tanto bravo come ballerino. Un po' so ballare...