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La filosofia di Eto’o: “Il calcio è fatto solo per divertirsi”

Ancora Samuel Eto’o: il camerunese si è raccontato ai microfoni di Roberto Scarpini, nel corso di “A tu per tu” su Inter Channel. Un’intervista a 360°, durante la quale ad Eto’o viene anche rammentato il credo di...

Eva A. Provenzano

Ancora Samuel Eto'o: il camerunese si è raccontato ai microfoni di Roberto Scarpini, nel corso di "A tu per tu" su Inter Channel. Un'intervista a 360°, durante la quale ad Eto'o viene anche rammentato il credo di Leonardo riguardo agli attaccanti che dovrebbero sempre giocare liberi di testa: "A chiunque piacerebbe sentirsi dire così. Io però ho sempre giocato libero nella testa, ho sempre pensato che il calcio sia fatto per divertirsi e per far divertire le persone. E quando sono entrato in un campo di calcio mi sono sempre comportato come quando vai a vedere una bella opera d'arte, devi godertela. Si può vincere, perdere o pareggiare ma bisogna entrare con la mentalità giusta e provare a vincere". E a realizzare gol meravigliosi come il primo del camerunese contro il Bologna, in collaborazione con Milito : "Un gol non solo dei due attaccanti ma di tutta la squadra. Però è stato un gol bellissimo".

Eto'o si è soffermato poi a parlare del libro "Samuel Eto'o. I piedi in Italia, il cuore in Africa", scritto con il giornalista Pierluigi Pardo e pubblicato da Rizzoli: "È il mio secondo libro. Si parla della mia vita, perché è un sogno, un sogno fatto molto bene. E quella frase nel titolo la ripeto spesso, perché sempre dico che lavoro in Europa ma i miei ricordi, i miei affetti sono in Africa, l'Africa che voglio vedere oggi, domani, dopodomani, e quando finirò di giocare l'unica idea sarà quella di lavorare per migliorare la vita della gente in Africa e come migliorare quanto già fatto di buono in Africa".

Dall'Africa in generale al calcio africano, in crescita: "Il Mazembe per esempio è arrivato alla finale. Credo che oggi nel calcio non vince chi ha più soldi ma chi lavora di più, chi ci crede e poi dà più di tutti in partita. L'Inter lo ha dimostrato vincendo tutto, quasi tutto: su sei abbiamo mancato solo una coppa. Credo che, l'esperienza che i calciatori africani stanno facendo in giro per il mondo e l'esperienza che gli allenatori africani hanno ottenuto in diversi club europei farà sì che i nostri bambini avranno di più come esempio sportivo e non solo. Adesso magari la nazionale è a un buon livello, le categorie inferiori invece non lo sono, o magari sono meglio della nazionale ma non lo si sa. Credo che quando avremo la stabilità e in ogni categoria avremo lo stesso livello sicuramente avremo una squadra sul tetto del mondo. Se miglioriamo il livello dei campionati la qualità base sarà alta e i giocatori non avranno più bisogno di emigrare in Europa per migliorarsi".