Strano il destino: la Juve sabato scorso ha mandato nel baratro la Fiorentina e domenica prossima può farlo con l’Inter, altra sua acerrima nemica. Se il 5-0 di Firenze ha consolidato la crisi viola ed è stato l’alibi dei Della Valle per chiudere i rapporti con Corvino, anche l’Inter si trova su un piano inclinato. L’umore di Moratti è nerissimo, a detta di tutti tranne che di Ranieri ma si sa che il tecnico interista è un po’ distratto: non si è accorto che quello di Forlan, domenica, era un rifiuto alle sue richieste, altro che «comportamento leale». C’è da chiedersi cosa accadrebbe se chiunque ha un rapporto schietto con l’allenatore imitasse Forlan: si farebbe difficoltà a mandarne in campo undici. Infatti in società hanno capito la portata del gesto dell’uruguaiano e stanno valutando se multarlo al massimo del consentito, che ai suoi livelli di stipendio si aggira sui 100mila euro. Ma il problema di fondo è che l’Inter aveva un gruppo capace di sacrificarsi perchè i successi davano entusiasmo dopo gli anni bui. Adesso la maggior parte di quei protagonisti si sono sgonfiati. Dunque è una questione di testa e di cuore, sebbene nella corsa si vedano gli effetti della spremitura di Mancini e soprattutto di Mourinho. L’Inter dunque avrebbe bisogno di un «restyling» profondo, costoso e difficile. Moratti sembra indeciso sul da farsi. Non ha più voglia di mettere soldi benchè continui a farlo e per sua ammissione nessuno si è fatto avanti per affiancarlo. In più ha mantenuto una società dalla struttura fragile, dove la specialità del rapporto con il presidente vale più della bravura degli individui.Così come cresce lo scetticismo su Ranieri.
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La Stampa: «La Juve può giustiziare tutti i suoi nemici storici»
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