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Leo: “Vincere ma anche giocare bene”

“La mia idea di calcio implica di cercare di vincere, perché questo è l’obiettivo sempre, ma anche di giocare bene”, sottolinea Leonardo alla vigilia di Fiorentina-Inter, recupero della 17^ giornata di Serie A Tim 2010-2011....

Alessandro De Felice

"La mia idea di calcio implica di cercare di vincere, perché questo è l'obiettivo sempre, ma anche di giocare bene", sottolinea Leonardo alla vigilia di Fiorentina-Inter, recupero della 17^ giornata di Serie A Tim 2010-2011. "Non credo - aggiunge - che ci sia un'influenza psicologica su una squadra così esperta tra il giocare in casa e il giocare fuori casa. La squadra deve giocare, deve cercare di far male: fuori casa forse sei meno propenso a farlo, ma è quello che dobbiamo fare. Questo è il gioco di questa squadra. Questa squadra deve fare male, ha qualità e fisicità per farlo. Non ci deve essere paura di giocare, questa squadra deve fare male. Ovunque giochi. E questo è l'unico modo di recuperare punti. Io non aumenterei troppo tutta questa preoccupazione".

"Noi abbiamo giocato contro tutte le squadre nel loro momento migliore", ci tiene a precisare Leonardo quando gli fanno notare la ripresa della Fiorentina. "È il destino dei grandi, perché ti confronti sempre con una squadra che è in un grande momento. La Fiorentina è ripartita bene, ha fatto una grande vittoria all'ultima partita. Il presidente ha detto che un dovere cercare di vincere? È una cosa normalissima. Noi parliamo di scudetto perché ci viene sempre fatta la domanda se ci crediamo o no: per quanto mi riguarda, per quello che vedo guardando le altre squadre, è ancora tutto aperto. Chi è che può dire ho vinto, oggi? È tutto aperto. Settimana scorsa c'era la grande Intre che fa calcio spettacolo e tanti gol, oggi non va più niente, la squadra è logora e non va, è piena di problemi. A me piace il calcio bello: o mi prendono così o non mi prendono. E anche la gente vuole vedere il calcio bello. E questa squadra se lo può permettere: l'Inter oggi è la migliore squadra del mondo. Cosa stiamo qui a piangere? A piangere cosa? Io non ci sto ad entrare in questi drammi. Mi spiace, ma o mi prendete così o mi lasciate. Io penso a un calcio offensivo. L'obiettivo è fare un grande calcio. Se poi non ce la farò, non è che starò qui tutta la vita. L'Italia è la culla della tattica, che è una cosa bellissima da vedere, ma l'amore per il calcio nasce dal gol. Io cerco questo, la gente cerca questo. E poi, una squadra che attacca non è che non difende".