I cannoni sono pronti. E non aspettano altro che usarli. Leonardo potrebbe vederseli puntati in faccia. Il derby, il suo primo da interista, sta arrivando e tutte le attenzioni, inevitabilmente e mancando Ibra, sono puntate su di lui.
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Leonardo, il milanista che non doveva allenare più e che poi scelse l’Inter…
I cannoni sono pronti. E non aspettano altro che usarli. Leonardo potrebbe vederseli puntati in faccia. Il derby, il suo primo da interista, sta arrivando e tutte le attenzioni, inevitabilmente e mancando Ibra, sono puntate su di lui. C’è...
C'è chi riapre l'album dei ricordi: l'addio al Milan dell'anno scorso, gli applausi da stadio e gli abbracci dei suoi uomini. Abbiati lo conferma: "A noi disse che non avrebbe continuato la carriera di allenatore o che comunque non avrebbe allenato un'altra squadra subito. Stava pensando di fare ancora il dirigente. Perciò a Milanello abbiamo appreso con stupore il suo passaggio all'Inter", ha detto il portiere.
Franco Ordine su 'Il Giornale' riprende la questione: "Come mai invece di mettere in un cassetto il diploma di allenatore conseguito a Coverciano, ha dapprima "sparato a zero" sul presidente del Milan e poi ha accettato l'invito di Moratti? C'è qualche milanista risentito che continua a sostenere che la prima fosse propedeutica alla successiva scelta".
Eh già, secondo 'i milanisti risentiti' il tecnico avrebbe studiato tutto a tavolino. Il terzo posto dell'anno scorso, le frecciatine di Berlusconi, il suo allontanamento dal Milan e addirittura, perché no, gli insuccessi di Benitez.
'Ma come, avevi detto che non allenavi più e ora...'. I milanisti potrebbero chiedere a Leo come hanno fatto i cugini a fargli cambiare idea. Ma lui potrebbe rispondere con una domanda: 'Se non avessi scelto di allenare l'Inter, ma di sedere sulla panchina di un'altra squadra qualsiasi nel mondo, e se oggi non fossi secondo in classifica a meno due, vi sareste risentiti così tanto?'.
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