in evidenza

Leonardo: “Inter? Che esperienza! Via per chance unica. Sul tradimento…”

Intervista lunga e intensa quella che Leonardo, ex giocatore milianista ma soprattutto ex tecnico dell’Inter da gennaio a giugno 2011, ha concesso ai microfoni del sito brasiliano UOL Esporte. In mezzo a varie domande sul suo futuro, sul...

Dario Di Noi

Intervista lunga e intensa quella che Leonardo, ex giocatore milianista ma soprattutto ex tecnico dell'Inter da gennaio a giugno 2011, ha concesso ai microfoni del sito brasiliano UOL Esporte. In mezzo a varie domande sul suo futuro, sul Brasile e sul Paris Saint Germain, Leonardo è tornato ovviamente a parlare del suo passato milanese, sia in rossonero che in nerazzurro. Questo l'estratto dell'intervista a tema Inter:

Sei stato un idolo al Milan prima come giocatore e poi come allenatore. I tifosi erano sconvolti quando sei passato agli acerrimi rivali dell’l'Inter, e così hanno cominciato a chiamarti traditore. Le ritieni critiche ingiuste?"Ma io penso che questo sia normale, capisco perfettamente, la mia decisione fa parte di una scelta personale di vivere un po' tutto di quello che può accadere. Quella partita contro il Milan fu caratterizzata da un ambiente particolare che si era venuto a creare, ma al Milan ho vissuto un’esperienza molto bella seppur alla fine, a causa di problemi personali, mi sono dovuto allontanare dal club. A quel punto ero completamente libero da ogni situazione, libero dunque  di avere un buon rapporto con Massimo Moratti, il presidente dell'Inter. E 'stata una grande idea, lecita, e così ho accettato la sfida di passare all'Inter, che per me sinceramente è stata un’esperienza straordinaria. Le critiche non mi importano, io le rispetto. Un uomo che prende la decisione di passare ai rivali della stessa città paga un prezzo, non credo che sia ingiusto, è una cosa normale che fa parte di tutte le culture. Il mio rispetto per il Milan non cambia per questo, nè tantomeno la mia passione per l’Inter".

Si può dire senza rimpianti quindi?

"Niente rimpianti, ho finito per lasciare l'Italia solo perché ho ​​ricevuto una proposta completamente unica nel calcio, una proposta  - arrivatami dal PSG - che mi ha dato una libertà, un’autonomia assoluta per costruire una squadra competitiva per la Champions League. Più di questo non potevo chiedere, dovevo accettare questa proposta. Nonostante i tanti cambiamenti, le offerte di Milan, Inter e PSG erano una serie di proposte a mio parere inconfutabili, dovevo accettarle".