La Gazzetta dello Sport, ha chiesto un parere all'attuale tecnico del Verona, Andrea Mandorlini, che oltre ad essere un ex nerazzurro, è stato l'allenatore della squadra rumena nel 2010. Ecco in sintesi il suo pensiero: "Il mio Cluj era più forte di questo ne sono sicuro: giocava un calcio molto offensivo, con De Zerbi trequartista e Sforzini centravanti. Il gruppo di italiani si era integrato bene, c’era anche Piccolo l’unico rimasto di quella squadra insieme a Cadù. Il mio esonero? una vigliaccata, un colpo basso, a due giorni da mio debutto in Champions col Basilea. Avevamo fatto 8 punti in 7 gare, niente di drammatico, eravamo a metà classifica, si poteva tranquillamente recuperare. Bisognava avere pazienza, si arrivava da una stagione trionfale. Il presidente Muresan mi ha cacciato in videoconferenza dopo la sconfitta col Rapid Bucarest. Comunque mi sono preso la rivincita, anche se in ritardo: la Fifa ha deciso che per il licenziamento immotivato il Cluj deve pagare danni e arretrati a me e al mio staff. Come giocherà contro l'Inter? Contenimento, prudenza e poi contropiede. Senza concedere spazi".
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Mandorlini: “Il mio Cluj era più forte. Ma quella vigliaccata…”
La Gazzetta dello Sport, ha chiesto un parere all’attuale tecnico del Verona, Andrea Mandorlini, che oltre ad essere un ex nerazzurro, è stato l’allenatore della squadra rumena nel 2010. Ecco in sintesi il suo pensiero: “Il mio...
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