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Mazzarri: “Non facciamo salto di qualità . Primo gol, un cazzotto. Palacio…”

Forse era meglio toccare ferro. Walter Mazzarri aveva evitato di farlo quando gli avevano chiesto delle tre vittorie consecutive e puntuale la terza vittoria non è arrivata per la settima volta. Anzi, è arrivata una sconfitta contro il Parma...

Eva A. Provenzano

Forse era meglio toccare ferro. Walter Mazzarri aveva evitato di farlo quando gli avevano chiesto delle tre vittorie consecutive e puntuale la terza vittoria non è arrivata per la settima volta. Anzi, è arrivata una sconfitta contro il Parma ultimo in classifica e all'ultima spiaggia. L'Inter ha deciso che la continuità non deve essere il suo punto forte e ci mette del suo (quanta confusione!) per perdere al Tardini con una doppietta di De Ceglie: un gol subito, l'altro nel secondo tempo. E sono due colpi al cuore per gli interisti che stanno vivendo un'altra stagione complicata, che sentono parlare di terzo posto e poi vedono una squadra che è vero, ha molto infortunati, ma ha anche molti limiti. Troppi per avere delle aspettative adeguate ai colori nerazzurri. Il tecnico toscano a fine gara prova ad analizzare la sconfitta ai microfoni di Sky. Ecco cosa ha detto: 

- I giocatori che metti in campo hanno sempre una logica. Undici giocatori che vanno in campo come stasera non li avevo mai visti. Ho la sensazione che tu non sappia mai cosa possa succedere quando i tuoi vanno in campo...

Non è così. Ora è chiaro che il due a zero fa vedere tutto storto. E' vero che non abbiamo fatto la partita che volevamo fare e quando prendiamo gol ci innervosiamo, poi loro hanno giocati decisi e combattivi, senza spazi. Abbiamo creato nel primo tempo solo una palla gol. Poi se cambi modulo, se ai giocatori non dai linee preordinate è normale che non hanno l'organizzazione precisa di un modulo su cui lavori. Abbiamo creato un palo su Kovacic, Palacio davanti al portiere, li avevamo messi l'ì, ma ci capia che facciamo fatica a gare gol. Giochiamo sempre con gli stessi uomini, nelle tre partite precedenti avevamo fatto ebne e quando serve il cambio di marcia ci areniamo. Non riusciamo a fare il salto di qualità. 

- Fallito l'aggancio al terzo posto. Questa frenata a cosa è dovuta? 

Se io dico che è la quinta partita giocata ogni due giorni significa che mi aggrappo a qualcosa. Pensiamo alla prossima. Avevamo gicoato bene nelle altre partite e oggi siamo entrati in campo spavaldi, abbiamo subito concesso gol a loro e siamo arrivati in ritardo sulla chiusura. Eravamo qui convinti di fare una grade partita e invece questo cazzotto ci ha disunito e innervosito. Lavoriamo sul salto di mentalità. Pensiamo al lavoro di quest'anno. 

- Palacio, comincia a preoccupare la sua crisi in chiave realizzativa? 

Io sentivo parlare di Higuarin che è un altro campione che è evenuto dal mondiale e segna da poco. E' stato fermo, la caviglia non va benissimo da un punto di vista fisico e paga anche quello. Hernanes non so se si è rifatto male, eravamo ai minimi termini, abbiamo forzato, c'era necessità. Siamo in una situazione un po' difficile. Avevamo un'emergenza e oggi ci siamo fermati. Domani ne parleremo. 

- Due passi in avanti e uno indietro. Perché? 

Se si vuole tornare a lottare per il vertice bisogna essere dei martelli, si deve essere continui, specie contro le squadre che ti attaccano con veemenza. Bisogna migliorare la mentalità, la convinzione e per ora non è avvenuto completamente. 

- Domani rompi tutto e ricominci o metti una pezza alla volta?

So cosa devo dire e fare e non lo devo dire in tv. Bisogna intanto recuperare gli infortunati. Oggi hanno giocato anche Camara e Bonazzoli. Lavorerò sulle teste. 

- Ci sono sue responsabilità, cambierà qualcosa?

La nostra era una formazione obbligata oggi e la vittoria con la Sampdoria mi ha fatto pensare di schierare quella stessa squadra. Non avevamo molte alternative.