Sul Corriere della Sera di oggi, Fabio Monti analizza gli strascichi che il derby si porta dietro, fra tutti lo sdoganamento quasi definitivo di Stramaccioni dallo status di "privilegiato": «Succede persino che Andrea Stramaccioni, dopo 16 panchine di serie A venga paragonato a José Mourinho, l’uomo che in un biennio ha vinto cinque trofei. Il tutto al primo giorno di Master Pro (con Cannavaro, Inzaghi, Crespo e Materazzi) a Coverciano, dove ieri mattina Stramaccioni si è presentato per ascoltare la lezione di Cesare Prandelli. Domenica i complimenti di Moratti, Il tutto dopo una lunga telefonata fra presidente e allenatore, nel segno di un feeling che sembra destinato a durare nel tempo (tre anni di contratto). D’altronde è stato Moratti a scegliere in prima persona Stramaccioni il 26 marzo 2012 e per ora i fatti dimostrano che il presidente è più competente dei suoi più stretti collaboratori. Continuando ad esagerare, ci sono tre elementi che in qualche modo autorizzano un paragone fra Mourinho e Stramaccioni: 1. il rapporto fra allenatore e squadra, come si è visto nell’abbraccio finale di Cassano; 2. la gestualità verso i tifosi; 3. la consapevolezza della propria sapienza tecnico-tattica, convinti entrambi della loro bravura. Del Mourinho originale, questa squadra ha conservato lo spirito da battaglia di altre partite. E non è un caso che, dopo l’espulsione di Nagatomo, a vincere il derby del rinnovamento sia stato la vecchia guardia: Samuel, Zanetti e Cambiasso».
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Monti (CorSera): «Strama-Mou: 3 elementi in comune»
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