Molti sono stati i dubbi che da diverse parti hanno accompagnato la lunga telenovela che ha portato Gary Medel all'Inter. I 10 milioni spesi dalla società nerazzurra per il centrocampista cileno sono sembrati un po' troppi prima ancora che avesse l'opportunità di scendere in campo e dimostrare il suo valore. Sono bastate un paio di partite per dimostrare che Medel quei 10 milioni li vale eccome e che, nonostante sia a Milano da molto poco, l'Inter già non può fare a meno di lui, sia per la grinta che mette in campo, sia per come fuori dal campo è diventato subito parte integrante dello spogliatoio. Il Pitbull è la garanzia fondamentale di cui Mazzarri ha bisogno per poter piazzare le due punte, in virtù dell'equilibrio tanto caro e ricercato dal tecnico di San Vincenzo. La Gazzetta dello Sport ha riportato alcune statistiche sulle prime apparizioni di Medel con la maglia nerazzurra: "Gary, oltre a recuperare 7 palloni a gara, ha già tirato verso la porta 4 volte, con 5,5 lanci lunghi riusciti a gara, addirittura 261 passaggi positivi e 73 verticalizzazioni".
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Le sontuose prestazioni del mondiale brasiliano avevano convinto anche Massimo Moratti: "Il primo ad innamorarsi del cileno è stato Moratti. Uno che nel cuore ha ancora guerrieri come Ince e Simeone. Guardando i match del mondiale, il presidente onorario ha detto ai suoi figli che se fosse stato padrone unico lo avrebbe acquistato al volo. E pochi giorni dopo Erick Thohir l'ha chiamato per spiegargli che l'Inter era proprio sulle tracce del Pitbull...".
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