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Mura: «Derby bello, Inter tanto cuore poco gioco. Balotelli…»

Dalle pagine di Repubblica Gianni Mura commenta il derby di ieri sera finito in parità: «Un bel derby che l’Inter pareggia più col cuore che col gioco. Il Milan domina il primo tempo ma ha il torto di non chiudere la partita. A un certo punto...

Lorenzo Roca

Dalle pagine di Repubblica Gianni Mura commenta il derby di ieri sera finito in parità: «Un bel derby che l’Inter pareggia più col cuore che col gioco. Il Milan domina il primo tempo ma ha il torto di non chiudere la partita. A un certo punto sembrava un fatto personale tra Handanovic e Balotelli. Il portiere ha respinto prodigiosamente un colpo di testa, un tiro da distanza ravvicinata, una punizione. E così l’Inter, che inizialmente aveva in panchina tutti gli acquisti di gennaio, è rimasta in partita, anche se il primo tempo del Milan sembrava la prosecuzione della gara col Barcellona, con un Balotelli in più. Milan spavaldo già dalla formazione, Inter consapevole del momentaccio, Stramaccioni teso a non dare punti di riferimento in attacco. Quindi, Cassano prima punta, Palacio dietro a dar fastidio a Montolivo. Poteva anche funzionare, non funzionava perché il Milan si accorgeva quasi subito che sulle linee laterali, specie quella di De Sciglio, poteva vincere la sfida. Nell'intervallo Stramaccioni ha invertito le posizioni dei terzini (Zanetti è andato a destra, Nagatomo a sinistra) e la situazione è un po’ migliorata. Molto migliorata quando Schelotto ha incornato in porta un cross di Nagatomo. Qui s’è visto che il Milan, pur con un giorno di riposo in più, aveva quasi esaurito le scorte di fiato e che il pareggio non gli sarebbe dispiaciuto anche perché troppo aveva sciupato e poteva rischiare una beffa peggiore. Da una parte Handanovic sugli scudi, dall’altra solo una parata difficile di Abbiati, su Guarin. Balotelli, accolto da cori non razzisti ma nemmeno piacevoli, con un laser puntato negli occhi, ha fatto il possibile, innervosendosi solo nel finale. La facilità di gioco può aver illuso il Milan sulle capacità di reazione dell’Inter, reazione d’orgoglio che c’è stata. È comunque difficile imporre il proprio gioco senza un solido terminale in attacco».