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Mura: «Reazione della squadra risposta a Cassano? Ma Kovacic…»

Dalle pagine di Repubblica Gianni Mura, come ogni lunedì, fa il punto sulla situazione del campionato italiano: «Il risultato più importante di ieri è quello dell’Inter. A Catania, dopo il primo tempo, nessuno avrebbe scommesso un euro su...

Lorenzo Roca

Dalle pagine di Repubblica Gianni Mura, come ogni lunedì, fa il punto sulla situazione del campionato italiano: «Il risultato più importante di ieri è quello dell’Inter. A Catania, dopo il primo tempo, nessuno avrebbe scommesso un euro su una suavittoria, a quel punto ben più clamorosa d’una sconfitta. Nel secondo tempo, Bergessio si fa parare il possibile 3-0 e, mentre l’Inter guadagna campo, il Catania è via via invaso dalla paura di vincere. Con tutto quello che la vittoria comporterebbe: il sorpasso sull’Inter, l’Europa più vicina. L’Inter guadagna campo perché con Stankovic e Palacio è ben altra squadra, che a perdere non ci sta e nemmeno a pareggiare. Ancora una volta, come già nel derby, Stramaccioni raddrizza la situazione nel secondo tempo, ma il primo era stato penoso e i giocatori li aveva scelti lui. Certo, non poteva prevedere che Juan Jesus s’addormentasse non una ma due volte. E non è colpa sua se, infortunato Milito e dovendo pensare al Tottenham, l’unicapunta a disposizione è Rocchi. I nuovi s’inserirebbero meglio in una squadra che funziona, non nell’Inter del primo tempo. Aguardarla, si capiva perché nelle ultime sette trasferte avesse fatto un solo punto. Non si capisce, invece, l’impiego col contagocce di Kovacic, presentato come il giovane centrocampista più corteggiato da mezza Europa (la mezza che può spendere certe cifre). Fin qui, per lui, più panchina che campo. La grande reazione della squadra può anche essere considerata una risposta a Cassano. Le infrazioni del cosiddetto Peter Pan, che ormai ha passato la trentina, non possono stupire, sono come la nebbia in val Padana: prima o poi arrivano e mantengono attuale l’apologo della rana e dello scorpione. La rana, di volta in volta, si chiama Roma, Real, Sampdoria, Milan, e adesso tocca all’Inter. Lo scorpione non cambia mai. Non è cattivo, Cassano. È fatto così. Prandelli in lui ha creduto a lungo, poi non l’ha più chiamato in azzurrosenza mai spiegare perché. La vittoria di Catania limiterà le conseguenze dell’ultima cassanata. Stramaccioni sembra piùansioso di capire chi ha portato i panni sporchi fuori dal sacro spogliatoio».