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Orrico: “Bravo Moratti per Strama! Benitez? Sembra un commerciante di maiali…”

Inizio anni ’90: nasce la moda di affidarsi ad allenatori giovani. Mentre il Milan aveva Sacchi, l’ Inter decise di affidarsi a Orrico. “Il calcio è fatto di cicli” spiega a Panorama.it Corrado Orrico che incoraggia Moratti:...

Alessandro De Felice

Inizio anni '90: nasce la moda di affidarsi ad allenatori giovani. Mentre il Milan aveva Sacchi, l' Inter decise di affidarsi a Orrico. “Il calcio è fatto di cicli” spiega a Panorama.it Corrado Orrico che incoraggia Moratti: “Finalmente ha capito che non può dare in mano un’auto come l’Inter ad allenatori troppo equilibrati e moderati” anche se il suo errore fu non scegliere Mihajlovic dopo l’addio di Mourinho”.Ma partiamo dall’attualità: che effetto le ha fatto vedere Stramaccioni al suo primo giorno da allenatore dell’Inter?“Credo che Moratti sappia cosa fa e se lo hanno scelto evidentemente il giovanotto offre garanzie di poter gestire un gruppo che stava facendo acqua da tutte le parti. A me dispiace per Ranieri ma non si capiva come potesse continuare”.

C’è chi si spinge a paragonare la scelta di Moratti a quella di Laporta con Guardiola. Altri dicono che ad alti livelli serve esperienza…“Un allenatore è tale a trent’anni e quello che acquisisce dai trenta ai sessanta a volte è lo migliora e a volte lo peggiora. L’esempio è Guardiola: se vale può allenare un grande club anche a trent’anni”.

Stramaccioni si è presentato dicendo: ‘Non ho paura’…“E’ stato un approccio radicale utile. Per gestire un gruppo di campioni come quello dell’Inter un allenatore deve avere in sè forme di radicalismo perché se è uno normale sfiora anche la mediocrità e difficilmente può gestire prima donne come sanno essere i campioni”.

Dovrà farsi dare del lei da giocatori più anziani di lui?“Cosa conta il pronome in un rapporto di lavoro così complesso? Nulla. Lui deve dimostrare di avere un valore intellettuale e caratteriale di primo ordine riesce a conquistare l’ambiente. Anzi, più giovane è più in fretta può entrare in sintonia con dei coetanei”.Questo fiorire di giovani allenatori ricorda i primi anni Novanta quando lei e Maifredi furono il tentativo di Inter e Juventus di imitare la scelta vincente del Milan con Sacchi?“Il calcio è fatto di cicli e a differenza di altri ambienti come la politica ha bisogno di rinnovarsi. I santoni della panchina hanno vita breve perché le società preferiscono fare programmi più adatti alle loro esigenze con un giovane che con un anziano. A volte prevale il convincimento che l’esperienza è decisiva e allora cadono in fesserie, ma quando verificano che le cose non funzionano riaprono ai giovani”.Mourinho è l’esaltazione dell’allenatore radicale?“Il massimo del radicalismo e il vertice dei valori mondiali”.

Dopo di lui nessuno è stato capace di eguagliarlo…“Sono arrivate delle persone normali. Il primo (Benitez ndr) sembrava un commerciante di maiali e poi via così. Non mi hanno mai convinto”.

Se oggi parla di un allenatore ‘pazzo’ significa che Moratti è guarito dallo choc della separazione da Mourinho?“Moratti ha fatto una scelta coraggiosa e per la prima volta ha riflettuto dopo aver perso due anni. Ma lui un animale da campo l’aveva già in casa e partito Mourinho doveva affidarsi a lui”.

A Firenze ha fallito…“A Firenze hanno sopravvalutato il valore della rosa e dopo le prime sconfitte, che erano pure poche, l’hanno fatto fuori mettendo uno (Delio Rossi ndr) che dal punto di vista professionale è uno dei migliori allenatori italiani ma dal punto di vista caratteriale ha dei problemi a deambulare e i risultati sono peggiorati malgrado l’appoggio di società, pubblico, sindaco e tutti”.

Oggi Moratti ha cambiato…“Ha capito che doveva rompere il cerchio del far guidare una macchina di primo livello a gente che prende la professione con equilibrio e moderazione”.