Champions toccasana nerazzurro. Anche Repubblica riprende il leitmotiv del day after Inter-Lille. «Per fortuna che c’è la Champions, una parentesi rosa tra una Juventus e un Genoa, per distogliere lo sguardo dagli affanni del campionato. L’Inter riprende fiato, ingloba ossigeno, ripulisce i pensieri. Batte il Lille, avversario morbido e privo di esperienza a questi livelli, soffrendo appena un po’. Nulla di travolgente, né di così incoraggiante, ma una vittoria è pur sempre una vittoria, se poi regala una qualificazione agli ottavi ormai quasi certa e restituisce il gol a Diego Milito. Ma bisogna accontentarsi, e prendere quello che passa.Gallina vecchia fa buon brodo, direbbe Ranieri, anzi lo traduce in pratica: l’undici iniziale è un inno all’esperienza, è una chiamata alle armi dei riservisti, o forse è solo un calarsi nello spirito del tempo, e della squadra che il tecnico ha sotto gli occhi. L’Italia è un paese per anziani e l’Inter non fa eccezione, anzi ne è l’esempio più fulgido: contro il Lille vanno in campo tutti i matusa del gruppo. Soltanto tre giocatori sotto i 30 anni (Thiago Motta, Sneijder e Zarate) e il resto è vita vissuta e tante storie da raccontare ai nipotini, per un’età media di 31 anni e 317 giorni da record: è la squadra più anziana mai scesa in campo in Champions».
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Repubblica: «Lilla buon brodino. Inter squadra più anziana…»
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