Lo stillicidio è ufficialmente terminato, ma i suicidi di massa sono in atto già da un paio di settimane. Samuel Eto'o lascia l'Inter e passa all'Anzhi Makhachkala col modico ingaggio di 20.5 milioni di euro netti a stagione per tre anni, con una 'simbolica' fiche di 12 milioni di euro all'atto della firma, praticamente l'intero ingaggio dell'ultima stagione di Inter premi compresi.Basterebbero queste cifre per spiegare perché uno dei migliori realizzatori del mondo, capace da solo di portarsi a casa più trofei e più Triplete di molti club, abbia scelto di uscire dal giro del calcio che conta.Per alleggerirsi la coscienza si è fatto scrivere una lettera aperta, dedicata ai tifosi dell'Inter, nella quale, al di là dei ringraziamenti di rito, paragona Massimo Moratti ad un dio in terra, ringraziandolo per l'opportunità di giocare nella miglior squadra d'Italia, che ora dovrà provare ad esserlo anche senza di lui.Stando al nudo conto economico, l'Inter risparmierà quasi 100 milioni di euro, di cui 27 milioni, bonus compresi, per il costo del cartellino. In realtà non sapremo mai le vere cifre di questo trasferimento. I più attenti ricorderanno che qualche mese fa Massimo Moratti volò a sorpresa sul Mar Caspio, ufficialmente per questioni petrolifere. Guarda caso, dopo qualche mese, Eto'o finisce da quelle parti.Eppure, dal punto di vista meramente finanziario, la cessione del trentenne Eto'o per una cifra che solo due anni fa avrebbe fatto sorridere, ha una sua logica. Eto'o è l'unico calciatore al mondo che ha 30 anni ha un valore superiore a quando ne aveva 25, ma è ovvio che questa era l'ultima occasione per realizzare una plusvalenza.Dal punto di vista tecnico invece, l'operazione non è certamente positiva. Non esiste al mondo un attaccante in grado di fare quello che ha fatto Eto'o nella scorsa stagione. Come la musica, dopo Elvis Presley ha dovuto cercare altre strade, così l'Inter dovrà trovare un altro modo per continuare ad essere competitiva. Sulla carta, un sostituto di Eto'o non esiste al mondo ma, un conto è la carta, un altro è il campo.Agli aspiranti suidici c'è poco da dire: purtroppo nelle presidenze quasi ventennali come quella di Massimo Moratti bisogna sforzarsi di capire che ci sono momenti in cui la strada è dritta e lastricata di successi e momenti in cui ci sono da affrontare le curve a gomito, cercando comunque di non sbandare. Chi non lo capisce può metaforicamente accomodarsi all'uscita. Abbonarsi all'Inter non è un obbligo. Troppo facile dire che Eto'o non si doveva cedere per nessuna cifra, ma io non sono qui a fare il tifoso ma a spiegare, da cronista, perché l'Inter non abbia mosso un dito davanti ale ripettute richieste di aumento avanzate da Eto'o anche poco tempo fa. Per i russi è stato facile convincerlo, perché evidentemente il portafogli è più impontante di tutto il resto. Quindi buon suicidio a tutti. Non perderò tempo a ricordare che non sempre i cattivi pensieri estivi diventano brutte realtà a fine stagione, che Forlan e Kucka con Zarate o con chi volete voi magari potrebbero pure aprire una nuova fase interessante. Per carattere, non mi sono mai fasciato la testa prima di essermela rotta e trovo che l'Inter sia certamente meno forte di prima ma comunque ancora in grado, con i nuovi acquisti, di continuare a vincere.Il futuro, mai come quest'anno, è un'ipotesi!
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