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Sconcerti: “Strama ha costruito una piccola corazzata. E Tagliavento…”

Il giornalista Mario Sconcerti, solitamente molto restio ad esaltare le prodezze nerazzurre, nell’occasione della vittoria sulla Juventus fa un’ ‘Analisi‘ impeccabile: “Cinquanta partite dopo, la Juve ritrova...

Francesco Parrone

Il giornalista Mario Sconcerti, solitamente molto restio ad esaltare le prodezze nerazzurre, nell'occasione della vittoria sulla Juventus fa un' 'Analisi' impeccabile: "Cinquanta partite dopo, la Juve ritrova meritatamente la sconfitta. L’opera è di un’Inter quasi perfetta, prima battuta da un gol in fuorigioco, poi sempre più insistente fino al piccolo crollo dell’avversario. La Juve ha smesso di giocare dopo mezzora, il resto del tempo lo ha impiegato a controllare una squadra che era più pericolosa quando aveva il pallone. Milito, Palacio e Cassano hanno prima logorato la difesa juventina con i loro scatti e i dribbling a rientrare, l’hanno poi caricata di falli e infine battuta.

È stata una partita logica che restituisce esattezza anche alla serie straordinaria della Juve. Perdere una volta ogni cinquanta partite significa dare umanità al cammino e verosimiglianza al resto dei risultati. L’Inter è stata migliore per larghi tratti, anche con facilità. La Juve ha avuto quindici minuti di brillantezza vera, poi si è spenta sull’occasione di Marchisio poco dopo il gol. L’Inter ha resistito ed è andata avanti, senza fantasie, con regolarità, con l’insistenza di Nagatomo, le piccole magie di Cassano, la praticità di Palacio e soprattutto Milito. È francamente incomprensibile l’errore di guardalinee e arbitro sul gol della Juve. Il fuorigioco di Asamoah è di almeno un metro, non può causare incertezze. Non è mai in discussione la buona fede degli arbitri, ma la loro capacità di dirigere partite del genere sì. Come piccola consolazione si può dire che è stato quel gol a giustificare in pieno un’Inter a tre punte e a dettare alla Juve una gara di riserva. Il risultato finale è comunque frutto di una grande partita interista, perfino al di là delle differenza che sembrano esserci tra le due squadre. La Juve è al momento cotta dai suoi successi in campionato e dai suoi pareggi di Champions.

Non ha trovato nessuna alternativa ai titolari e ha finito per logorarsi dietro il sipario. La fragilità del campionato le ha permesso di restare al sicuro per molte settimane, ma da altrettante era chiara la sua difficoltà. Stupisce semmai il pragmatismo lucido dell’Inter, davvero adesso una grande squadra, in qualunque versione. Lo svantaggio l’ha liberata da ogni soggezione e ha acceso la sua voglia di calcio. È la settima vittoria consecutiva, è la prima volta nelle ultime due stagioni che qualcuno batte la Juve. Stramaccioni ha costruito una piccola corazzata, è giusto dargliene atto. Non c’è un colpevole, ci sono però due squadre in condizioni fisiche molto diverse. La Juve da un mese non ha differenze. L’Inter ha i migliori attaccanti del campionato. A volte il calcio è un gioco semplice. Il Milan segna cinque gol e mette alle spalle per un fine settimana i suoi problemi. I primi tre gol sono autoreti abbastanza nette, ma concedetemi di dire che conta poco. La palla è comunque andata in porta. Come previsto, Allegri si è rimesso in marcia, ringraziando qualche idea e la qualità dei suoi ultimi avversari (Genoa, Palermo, Chievo). Il difficile verrà adesso che si dovrà confermare il progresso. Comunque un segno di vita".