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Strama: “Che partita contro il Barça! Ricordo che…”

Durante la “Prima Serata” di Inter Channel, con Andrea Stramaccioni si continua a viaggiare sul filo dei ricordi. “La vittoria della NextGen ha rappresentato per me un’enorme gioia e c’era un incredibile segno del...

Simona Castellano

Durante la "Prima Serata" di Inter Channel, con Andrea Stramaccioni si continua a viaggiare sul filo dei ricordi."La vittoria della NextGen ha rappresentato per me un'enorme gioia e c'era un incredibile segno del destino", spiega l'allenatore."La mia vita ha avuto questi passaggi incredibili nel raccontarli: quello stadio (ndr, "Brisbane Road") era stato lo stadio del mio esordio con la divisa dell'Inter, un esordio brutto, bruttissimo, drammatico. Arrivavo all'Inter con tanta aspettativa dopo una trattativa con la Roma molto complicata, nella quale l'Inter si era esposta tanto, aveva superato la concorrenza di altri club che mi volevano ed era nato questo rapporto. Noi alla fine del primo tempo perdevamo 6-1 quindi potete immaginare che avrei sognato un inizio ben diverso e a distanza di mesi, cinque o sei, rigiocare la finale per il titolo europeo su quello stesso campo...Mentre assistevo alla partita c'è stata un po' diciamo la catarsi di questo segno del destino perchè poi in quello stadio ti sei guadagnato qualcosa di ben più importante di quell'esordio". E che per Stramaccioni non è finito lì.Colui che due anni più tardi sarebbe diventato lui stesso allenatore dell'Inter, il 20 aprile 2010 assisteva da spettatore al "Meazza" al match che i nerazzurri giocavano contro il Barcellona. "Avete centrato un altro segno del destino incredibile - confessa sorridendo Stramaccioni -. Ho assistito, per una coincidenza pazzesca, a quella partita e l'ho fatto seduto al fianco di un mio grande amico, che è Vincenzo Montella. Eravamo nella tribuna laterale, eravamo venuti a Milano per due motivi diversi, io per l'ennesimo colloquio con l'Inter - con la quale avevo la fortuna di parlare già da qualche anno - e lui per un altro motivo, ma in quel momento non avrei mai potuto immaginare che sarebbe potuta diventare una storia così. Ricordo in maniera molto lucida che sia io che Vincenzo fummo molto trasportati da quella partita, una vittoria incredibile contro una grandissima squadra, un primo tempo eccezionale, un grandissimo spettacolo e una bellissima esperienza. E adesso eccoci qui, incredibile. A quel tempo, eravamo entrambi allenatori della Roma, io degli Allievi Nazionali e lui due squadre sotto, dei Giovanissimi Nazionali, ma avevamo un grande rapporto anche fuori dal campo, come adesso. Entrambi cocchi di Bruno Conti? Non credo che lui possa essere definito così: lui era giocatore, aveva un rapporto diverso con Bruno, che invece ha portato me a compiere il salto dai da allenatore dei Dilettanti al professionismo, un rapporto diverso, ma lui era uno di quelli che mi diceva con affetto che sarei dovuto rimanere a Roma perchè ero bravo. Poi però è andata così...".