Secondo quanto riportato dall'edizione online de 'Il Corriere della Sera', la trattativa tra Massimo Moratti ed Erick Thohir per la cessione della società, non ha avuto un intoppo ma di certo è rallentata per due motivi principali: i fastidi di Moratti, come li definisce il quotidiano. Il presidente non è mai stato favorevole alla cessione della maggioranza della società, per almeno due motivi. Il primo: 18 anni alla guida dell'Inter pesano, però proprio per la passione morattiana per il nerazzurro, che rappresenta un pezzo fondamentale di vita di tutta la famiglia, non si chiude in maniera traumatica e in tempi ristrettissimi una storia che è legata anche all'amore per la città di Milano. Il secondo: un ingresso soft (cioè con una quota di minoranza di partenza, destinata poi a crescere) da parte di un acquirente pur con grandi mezzi economico-finanziari (come è il caso di Thohir) avrebbe consentito a Moratti di valutare se il suo (teorico) successore sarebbe stato all'altezza del compito, perché, quando non c'è una passione (o una storia) di base, ci si innamora di un club e magari l'amore sfiorisce dopo un paio d'anni.Moratti inoltre si è sempre comportato in una certa maniera, ossia dimostrando di non volere affatto abbandonare la barca. Non si procede a una riorganizzazione della società, se si vuole lasciare. Non si segue la squadra, come ha fatto il presidente in questi giorni e non si pensa a una campagna acquisti ben lontano dalla sua conclusione, se si ha intenzione di vendere il club. Con notevole coerenza, Moratti non è mai venuto meno alla linea, che ha ispirato il suo lavoro dall'inizio di maggio: trovare chi possa dare maggiore solidità all'Inter, con la prospettiva di crescere nel tempo
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Thohir – Inter: i fastidi di Moratti sono due…
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