Il tecnico del Chievo Verona, Eugenio Corini, nell'intervista rilasciata al quotidiano L'Arena, ha ripercorso i momenti più entusiasmanti dell vittoria di dodici anni fa a San Siro contro l'Inter di Ronaldo,Vieri e Cuper. Con lui altri reduci dell'altro ieri. Lanna, Moro pure Luciano. La battaglia di stasera però è altra cosa...
le rivali
Corini: “Vittoria a San Siro indimenticabile. Proveremo a ripeterci…”
Il tecnico del Chievo Verona, Eugenio Corini, nell’intervista rilasciata al quotidiano L’Arena, ha ripercorso i momenti più entusiasmanti dell vittoria di dodici anni fa a San Siro contro l’Inter di Ronaldo,Vieri e Cuper. Con...
Corini, qualèla fotografiache conservadi quella bellissima impresa di dodici anni fa?«Ce ne sono un paio. La gioia dopo i due gol.E un'altra che condivido gelosamente con Lanna e Moro. Con loro in campo dissi: "rimaniamo in campo, quando ci ricapiterà di vincere ancora a Milano con il Chievo?". Ci siamo goduti che quei due, tre minuti in campo dopo la partita.Espero di rivivere questa emozione con loro collaboratori e io allenatore».
L'arbitro fischia, lei correcon gli occhi. Il primo volto che ha impattato?«Ricordo Delneri con lo sciarpone al collo che esulta a pugni chiusi. Poi ci siamo abbracciati tutti. Eraun anticipo del sabato, eravamo da soli primi in classifica.E il successo certificava la bontà del nostro gioco e quello che stavamo facendo. Fu un momento indimenticabile».
Poi arrivò pure l'Europa. Ma la notte di San Siro può essere considerata forse il momento più intenso della Favola? «Sì, perchè siamo arrivati che forse non tutti i tifosi ci conoscevamo come club, come squadra. La sorpresa destinata ad essere la prima retrocessa del campionato, arrivata addirittura ad essere prima in classifica, giocando un calcio propositivo e spettacolare.Come impatto mediatico e notorietà quel Chievo è imbattibile».
Dodici anni dopo come è cambiato il Chievo e come è cambiato Corini?«Il Chievo si è strutturato ed è diventato molto più forte come società di quanto non lo fosse allora. Comunque ha vinto ogni anno il suo scudetto, salvandosi.E nell'anno drammatico della retrocessione è riuscito prontamente a risalire. E così ha acquisito una maturità e una consapevolezza diversa come club, dimostrando di meritare negli anni di essere nei venti posti più importanti del calcio italiano».
E Corini? «Io sono passato da essere un calciatore a fare l'allenatore. Sono arrivato ad allenare in Serie A in un club che mi hadato grande fiducia. E appena arrivato, in un momento difficile, ai ragazzi dissi: "non voglio essere proprio io, che ho contribuito a portare da calciatore in serie A il Chievo, ad essere l'allenatore che può contribuire a far retrocedere la squadra". E con questo spirito ho affrontato i miei collaboratori e i ragazzi hanno capito quella che è la nostra missione».
Tra i ragazzi dell'impresa, chi vorrebbe ancora in campo ora? «È difficile sceglierne uno. Si era creata una chimica ed unalchimia straordinaria guidati da un allenatore straordinario come Delneri. Con un gruppo che si era costruito in B e consolidato in serie A con pochi acquisti,ma mirati, come Marazzina e Perrotta. Dunque, è difficile sceglierne uno. Perchè rimarrà quel Chievo che ha lasciato un segno.E qui siamo pronti a scrivere altre pagine con altri protagonisti».
Chi non sarà della partita? «Sardo,Dramè e purtroppo anche Stoian che ha avuto una distorsione alla caviglia a metà settimana e quindi non sarà recuperabile».
Quali orientamenti tattici la accompagneranno verso la sfida con l'Inter. Vedremo il Chievo del primo o del secondo tempo visti contro la Juve? «Io l'ho rivista la partita. Anche nel primo tempo, che non è stato commentato nella giusta maniera, abbiamo fatto una buona partita. Sicuramente abbiamo sofferto qualche giocata della Juve, come è normale che fosse. Ma siamo riusciti a controbattere e creare qualche situazione di disagio anche noi a loro».
Dove è girata la gara? «Quello che ha fatto rendere negativo a opinione pubblica e media il primo tempo è stato il gol del raddoppio. Ma se non sei in partita non fai il secondo tempo che abbiamo fatto noi. Nel complesso ho visto un ottimo Chievo. E imoduli di riferimento possono essere entrambi quelli visti contro la Juve».
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