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Criscitiello: “Juve, Ronaldo caso irrisolto: guai per tutti. E Donnarumma…”

Getty Images

Il pensiero del direttore di TuttoMercatoWeb e Sportitalia sulla Juventus tra Ronaldo e Donnarumma dopo il pari con l'Udinese

Alessandro De Felice

Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, ha analizzato le ultime vicende di casa Juventus dopo il pari contro l'Udinese per 2-2 alla 'Dacia Arena' all'esordio stagionale, nel consueto appuntamento con l'editoriale su TuttoMercatoWeb. Il tema caldissimo è l'esclusione dal primo minuto di Cristiano Ronaldo.

"Tutto doveva fare la Juventus tranne che presentarsi alla prima di campionato con un caso irrisolto. E che caso. Ronaldo non gioca dall'inizio, lo ha chiesto lui, poi però entra per risolvere i problemi della Juve. Ce l'aveva fatta, questione di centimetri. Allegri non ne farebbe un problema. Se dovesse andare via il portoghese, in pochi si strapperebbero i capelli a Torino. Forse Pinsoglio grande amico di CR7 e, con il nuovo look, potrebbe anche permetterselo. Bisognava risolvere il problema Ronaldo subito dopo l'Europeo ma la verità è che entrambi vogliono dirsi addio ma nessuno dei due ha la forza di liberarsene, prigionieri di un contratto oneroso. Non si sta mettendo bene anche perché tra 8 giorni la porta si chiude e saranno guai per tutti. Non puoi fare una stagione intera con il tuo calciatore più importante insoddisfatto. Nedved rassicura tutti ma la parola di Nedved abbiamo capito che conta abbastanza poco sul mercato, dopo le false rassicurazioni su Pirlo. O mente o non comanda come vorrebbe far credere".

Criscitiello prosegue con il caso Szczesny e il rimpianto Donnarumma:

"La Juve non può accontentarsi di Locatelli. A centrocampo serve altro e attenzione a non farsi illudere dall'Italia Campione d'Europa. La difesa bianconera, Udine lo ha dimostrato, non è una roccaforte e Chiellini anche con una Coppa in più resta pur sempre un '84. Non ci voleva un genio ma ve lo ripetiamo da tempo. Donnarumma aveva solo un finale scritto: andare alla Juve. I bianconeri avevano bisogno di un grande portiere e Donnarumma aveva bisogno di restare in Italia, seppur avesse deciso di andare in una squadra diversa dal Milan. Parigi è bella e ricca ma questa volta Mino ha pensato più ai suoi interessi che a quelli del suo assistito. Io porto il mio portiere al PSG ma prima voglio garanzie tecniche visto che i francesi avevano 7 portieri a libro paga e qualcuno è anche ingombrante".

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