le rivali

La Babele di Stroppa

Presentazione della prossima avversaria in campionato dei nerazzurri a cura di Luciano Rapa, direttore di www.forzapescara.tv

Alessandro De Felice

Un cantiere aperto affidato ad un nuovo capomastro alla prima esperienza che deve guidare i nuovi operai nella costruzione di un sogno: è questo il Pescara targato Stroppa che torna in serie A dopo 20 anni di assenza dall’ultima apparizione. Sembrano già lontanissimi, eppure risalgono solo a 3 mesi fa, i giorni di Zeman e della sua orchestra che ha incantato le platee di tutta Italia riconsegnando il delfino al Mare Magnum della massima serie. Non c’è più il Direttore d’orchestra boemo e non ci sono più i ‘Tre Tenori’ Immobile, Insigne e Sansovini e non c’è più il metronomo Verratti, emigrato dietro lauto ‘cachet’ e dietro onerosa offerta all’ Opéra national de Paris. L’entusiasmo della piazza, un po’ smorzato dagli addii eccellenti, è comunque rimasto alto per il tanto agognato rientro in Serie A dalla porta principale come testimonia il sold out fatto registrare per la gara d’esordio con l’Inter: polverizzati in pochissime ore nel primo giorno di vendita i circa 13 mila tagliandi messi a disposizione che si uniscono ai 4.386 abbonati e ai 1.688 voucher sottoscritti dai tifosi per un totale di 20.476 spettatori dei quali una cospicua parte di fede nerazzurra.  D’altro canto, la società presieduta da Daniele Sebastiani ha dimostrato nel corso degli ultimi 3 anni di meritare fiducia portando i biancazzurri dal fallimento alla Serie A passando per il Purgatorio della Lega Pro. C’è poi curiosità intorno a mister Stroppa e alla sua Babele composta da un manipolo di scommesse alloctone (da Svezia, Danimarca, Colombia, Serbia, Slovacchia e Croazia), da prospetti interessanti (Perin e Capuano su tutti) e calciatori esperti (da Coluzzi a Terlizzi passando per Cascione). Gli arrivi scaglionati delle truppe, i differenti gradi di preparazione atletica dei calciatori, le difficoltà date da lingua ed ambientamento degli stranieri  ed i nuovi dettami tattici necessitano di tempo per rendere una vera squadra il nuovo gruppo formato. Prima di metà Settembre, per i motivi citati in primis, sarà difficile vedere la reale fisionomia del Pescara. In estate, con la rosa a disposizione molto diversa da quella che sarà quella definitiva, Stroppa ha lavorato sia sul 4-3-3 che sul 4-2-3-1 per rendere il suo Delfino un Camaleonte in grado di cambiare assetto in partita in corso e a seconda degli avversari di giornata, cercando di esaltare le caratteristiche degli uomini a disposizione (Bjarnason, ad esempio, a suo agio come trequartista atipico trova difficoltà a calarsi nei panni della mezzala). Per preparare la sfida all’Inter, il tecnico biancazzurro ha predisposto sedute a porte chiuse a partire dal giovedì al fine di provare schemi ed alchimie per mettere in difficoltà gli ambrosiani. Pescara, ovvero un cantiere aperto: ma partire da buone fondamenta, è notorio, può far costruire edifici davvero solidi…