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Paratici: “Inter in più ha avuto stesso allenatore. Niente CL per la Juve? Non ipotesi”

Il dirigente bianconero ha parlato prima della sfida contro il Napoli e ha parlato del percorso dei nerazzurri

Eva A. Provenzano

Si recupera oggi anche Juve-Napoli oltre a Inter-Sassuolo. Ai microfoni di Skysport, dove sarà trasmessa la partita tra gli uomini di Pirlo e quelli di Gattuso, ha parlato il dirigente Fabio Paratici. Questo è quanto ha detto: «Perchè la scelta Buffon? Doveva giocare Buffon anche con il Torino perché Szczęsny veniva da tante partite ravvicinate. Poi la squalifica ce lo ha impedito all'ultimo istante. Ieri Pirlo dopo la conferenza ha parlato con Szczęsny per programmare questa partita e le prossime che verranno e di comune accordo hanno deciso di dargli un turno di riposo a lui e schierare Buffon». 

-Le difficoltà di questa partita? 

Mancano dieci gare. Sono tutte e dieci molto importanti, vale come le altre dieci e in questo momento ogni gara ha maggior peso. 

-Il futuro di Pirlo: può superare le pressioni per le voci che parlano di Allegri? 

-Che conseguenze avrebbe per la Juve non finire tra le prime quattro? 

Pensiamo positivo, non pensiamo a non arrivare tra le prime quattro. Ma facciamo ogni partita cercando di portare a casa i tre punti. Quindi non ci pensiamo. È una non ipotesi. 

-Si fanno grandi critiche alla rosa: non sembra inferiore ad altri, stanno rendendo poco i giocatori?

Questa domanda ce la facciamo da un po' di tempo. 11 anni fa, al primo anno con Del Neri, tutti mi chiedevano di comprare difensori e noi pensavamo che non ce ne fossero meglio dei nostri. Poi questa idea si è rivelata corretta, per dieci anni sono stati tra i migliori del mondo come reparto e come singoli difensori. Penso che i giocatori che giocano in questa rosa siano bravi e competitivi. Rabiot è titolare con la Francia, Arthur ha vinto col Brasile, Bentancur ha giocato con l'Uruguay e cento partite con la Juventus e posso proseguire anche con Mckennie rivelazione di questo campionato. Sono stagioni strane, dove ci sono tante componenti. Non sono alibi. Dobbiamo metterci tutti in discussione, ma fare le valutazioni giuste. 

-Cosa ha avuto l'Inter più di voi? 

Sicuramente sono partiti con lo stesso tecnico, uno stesso sistema di gioco e un'idea di gioco radicata. Sappiamo come lavora Conte, è un martello e fa di questa dell'organizzazione di gioco uno dei suoi punti di forza. Questo è stato un vantaggio grande. Delle squadre di testa siamo gli unici ad aver cambiato il tecnico, non abbiamo avuto tempo di fare il precampionato e quindi di conseguenza questo ha portato a passaggi a vuoto. Ci vuole qualche tempo in più. Abbiamo giocato tantissime partite, tra gennaio e febbraio ne abbiamo giocate diciotto. Sono elementi su cui si possono fare tante analisi ma è una stagione che è più difficile da analizzare rispetto al passato.

-Cosa manca alla Juventus, su cosa dovete lavorare? 

Intanto parto dal fatto che ci siamo sempre messi in discussione, anche quando vincevamo. Chi è vicino a me sa quanta critica severa siamo in grado di farci da soli. Non è un anno differente perché abbiamo dieci punti in meno in classifica o qualche posizione in meno. Il nostro è un modo di lavorare che abbiamo sempre tenuto, quindi questo ci tengo a dirlo. Non è la posizione in classifica che ci fa fare riflessioni sulla rosa. Le abbiamo fatto anche quando vincevamo. Dobbiamo migliorarci come abbiamo fatto ogni anno, ne parleremo con l'allenatore come abbiamo sempre fatto. 

-Ritorno di Allegri? 

Pensiamo a lavorare e fare il meglio possibile. Non c'è ragionamento che va al di là delle partite e della fase tecnica. Il resto lascia il tempo che trova. 

(Fonte: Skysport)

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