Il direttore di Milan Channel, Mauro Suma, commenta così le imminenti cessioni di Thiago SIlva e Ibrahimovic al Psg, dopo le sbandierate conferme, le preghiere in tv e i presunti "atti eroici" del presidente Berlusconi: "C'è lo scenario, ma non l'ufficialità. E che nulla fosse preparato o sceneggiato, lo dimostrano proprio Ibra e Thiago che si mostrano psicologicamente ancora rossoneri rispettivamente da Formentera e dal ritiro pre-olimpico della Seleçao. In ogni caso il saliscendi emotivo di quest'estate per i tifosi rossoneri sarà durissimo da assorbire. Non ho pretese di convincimento, né consolatorie. So bene quello cui la squadra andrà incontro, a inizio stagione. Il film l'abbiamo già visto tutti.
le rivali
Suma: “Cessioni, Galliani in buona fede come le preghiere in tv. Ibra distruttivo…”
Il direttore di Milan Channel, Mauro Suma, commenta così le imminenti cessioni di Thiago SIlva e Ibrahimovic al Psg, dopo le sbandierate conferme, le preghiere in tv e i presunti “atti eroici” del presidente Berlusconi:...
Dopo Kakà, il Milan fece 8 punti nelle prime 6 partite di campionato, lasciandone 10 sul campo. E proprio quel distacco iniziale impedì alla squadra di giocarsi lo scudetto a Marzo, al culmine di una importante rimonta sull'Inter della tripletta. Sarà proprio questo lo spauracchio da scongiurare. Fare bene subito, con il vento in faccia, remando controcorrente, ma fare bene subito. Dice il Milanista: ma io ho il cuore a pezzi per Ibra e Thiago e tu pensi al futuro? Certo che sì, la vita e il calcio mi hanno insegnato questo. Sembra tutto finito e invece non è finito niente. Dopo Sheva il Milan ha vinto Champions League, Supercoppa Europea e Mondiale per Club, dopo Kakà in Campionato il Milan è arrivato terzo, primo e secondo. Dopo Ibra e Thiago, per il momento è dura, durissima. Ma la vita continua e il Milan pure. E' dura perché le cessioni portano sempre la stessa stretta allo stomaco: ti ricordi di come è arrivato il tuo campione, cosa ti ha dato, cosa ha significato. Proprio ieri, davanti ad un buon bicchiere di grappa, sul porto di Ischia, un caro amico mi diceva: "Ma ti ricordi quando dicevi in telecronaca, Ibra mai più nella mia vita senza di te?!". Che coltellata, ragazzi. Certo che lo ricordo.
Stavo vivendo ed ero in buona fede, esattamente come Galliani quando parlava di atto eroico da parte del presidente Berlusconi, come Allegri quando si diceva contento che i big restavano, come Milan Channel quando pregava e ringraziava. Poi le cose del mercato, che cambiano ogni giorno, hanno avuto la meglio su tutti quei momenti veri e onesti che ho appena cercato di raccontare. Ibra, proprio lui è stato al centro di tutto. Il suo ultimo anno e mezzo al Milan è stato distruttivo nello spogliatoio e per l'età, per lo stipendio, per il lodo Mondadori, per le perdite di bilancio e di Borsa lui era da tempo la prima scelta in uscita. Ma, così, solo, non aveva mercato. L'unica strada è stata quella di abbinarlo a Thiago. Strada crudele, dura, impervia, lontana dalla fede e dallo spirito del Milan, ma a questo punto inevitabile.
Ci rialzeremo, cari Milanisti, quando Galliani dice al Raduno di stare tranquilli e che alla fine saremo molto competitivi, dice la verità. Arriveremo con il gruppo, dove prima arrivavano i due taumaturghi. Galliani dice la verità perché né lui né il presidente Berlusconi vogliono uscire dalla Champions League con tutto ciò che questo comporta in termini di mancati ricavi, perdita di appeal e di prestigio. E senza le dovute mosse in entrata per suturare la ferita tecnica delle due partenze e senza un supporto, indispensabile, in mezzo al campo, la squadra rischierebbe seriamente di uscire dal giro Champions. A Milanello c'è uno spogliatoio che ha voglia di dimostrare a Zlatan tante cose: Ibra farà bene anche non essendoci, le sue partenze lasciano nel gruppo una voglia di rivalsa che porta punti e traguardi. Quindi, dal momento che abbiamo vissuto di molto peggio e la nostra pelle rossonera è dura, su la testa, coraggio e Forza Milan!"
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