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Julio Cesar: “Inter, puoi vincerne 6. Mou? Disse solo una frase. Bentley Eto’o, andò così”

Andrea Della Sala Redattore 

Qual è il portiere che ti incuriosisce di più nel Mondiale?

"Sommer mi ha impressionato. Andato al Bayern per sostituire Neuer, poi ha avuto l'opportunità di dire anche io sono bravo e devo stare su quel livello. All'Inter ha dimostrato le sue qualità. Ragazzo molto professionista. Ho i miei preferiti, Courtois è uno di quelli. Nelle partite decisive è impressionante".

Cos'aveva Julio Cesar in più?

"In più. Io ho lasciato sempre il cuore e l'istinto. Coi piedi non so chi aveva quella tecnica. Non sono alto, 1.86, in un ottavo di finale di Champions eravamo nel corridoio, Inter-Manchester United. Loro avevano van der Sar ed era di fianco a me perché io ero dietro Pupi, lo guardavo dal basso. Dietro dicevano: abbiamo già perso la partita dicevano i compagni, Maicon... Quella era la forza che avevamo noi". 

Quella parata pazzesca in semifinale di Champions...

"Le persone che mi fermano a Milano parlano solo di questo. Tutti i giocatori coinvolti fanno diventare la parata ancora più bella. Contro un Barcellona che era la più forte, al Camp Nou...".

Che attaccanti ti piacerebbe incontrare in questo Mondiale?

"Forse Suarez che è un po' vecchietto. Lautaro? Lautaro è forte, mi piacerebbe dirgli: guarda non segni. Mi piaceva fare queste cose durante la partita: linguacce con Ibra, scherzi...Qualche volta andava bene altre no. Ricordo in Turchia con la squadra di Mancini, mi ricordo un colpo di testa Alex, ho fatto una grande parata, mentre cade mi urla: figlio di puttana. E poi ci siamo abbracciati". 

Nel 2018 ti avevo regalato un'acchiappasogni... Julio Cesar ha ancora qualche sogno?

"Non dobbiamo mai smettere di sognare. Dobbiamo essere sognatori: ho due figli, uno gioca a calcio. Mi piacerebbe vederlo realizzare il suo sogno. A ottobre fa 23 anni, ma non fa il portiere".