In un'intervista al canale belga HLN, Romelu Lukaku ha parlato della vittoria col Napoli, del suo momento di vacanze e della sua permanenza nel campionato italiano. «Ora sono in vacanza. Sì, è meraviglioso tornare a Bruxelles per un po'. Con i miei figli (Romeo e Jordan, ndr) , mia madre, mio fratello. Ieri sono andato a Efteling con i miei figli. Ho 32 anni e non c'ero mai stato prima. È stato meraviglioso».


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Lukaku: “Dopo Napoli-Inter ero certo dello scudetto, li abbiamo dominati. La frase svolta di Conte…”

«Se sarebbe stato preferibile essere al Mondiale per Club? Sarebbe stata una bella esperienza, però mi rilasso un po' e vado a letto più tardi. Chi vi parteciperà inizierà la prossima stagione esausto? Sì, ma può anche essere un effetto positivo. Ti senti in forma, sei nel flusso, quindi non soffrirai molto nella preparazione della nuova stagione. Io tornerò a Napoli il 15 luglio. Se sono sicuro di restare? Resterò sicuramente al Napoli. Sono felice che ci sarà anche de Bruyne. Serve alla squadra per fare il passo successivo. Abbiamo appena vinto lo scudetto e vogliamo solo confermarci e migliorare», ha detto l'ex attaccante dell'Inter.
«Se ho avuto un ruolo importante nell'arrivo di De Bruyne? Gli ho parlato un paio di volte in Nazionale, mi ha anche chiamato una volta e gli ho spiegato come funziona a Napoli, anche dove trovare alloggio, cose così. Io e Mertens abbiamo fatto del nostro meglio per convincerlo e Kevin ha fatto la scelta giusta. Qui a Napoli si riceve tanto amore e sono felice che lui possa fare questa esperienza. Giocare a calcio in Italia è incomparabile, c'è tanta passione, ma c'è anche un lato negativo. Ho giocato in un club dove i tifosi venivano agli allenamenti quando le cose non andavano bene. Non è bello, ma ti rendi conto che devi dare il massimo ogni giorno», ha aggiunto.
Lo scudetto
—«Sapevo avremmo vinto lo scudetto. Ad un certo punto abbiamo pareggiato con l'Inter, ma abbiamo dominato. Secondo tutti gli esperti la squadra nerazzurra era la migliore in quel momento ma noi eravamo semplicemente più forti. C'era molta fiducia nel gruppo. Ma solo quando Conte, a cinque giornate dalla fine, ha detto: 'Ragazzi, ora ci siamo, puntiamo a quel titolo', quella è stata la conferma di cui avevamo bisogno. Anche dopo è stata un'altalena di emozioni. Avremmo dovuto essere sicuri di quel titolo molto prima», ha detto sul titolo vinto con la squadra di Conte.
E infine ha agigunto: «Le critiche? È la storia della mia vita. Fin da piccolo, anche quando sono passato dal Wintam al Lierse, la gente mi guardava in modo strano. Lo stesso quando sono andato all'Anderlecht. Dopo quel periodo difficile al Chelsea (nell'estate del 2023, ndr) tutti pensavano che fosse finita per me perché ero finito in squadra B. Ma quella è stata una loro scelta. Volevo davvero tornare in squadra A dopo quel prestito all'Inter. Ma sono rimasto in silenzio, perché non volevo che in seguito mi incolpassero di qualcosa che avrebbe bloccato un trasferimento. È stato come giocare a scacchi mentalmente, ma ho sempre mantenuto la mia pace interiore. Chi mi conosce sa che sono un vero professionista».
(Fonte: hln.be)
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